Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ideal Standard, operai alla finestra Si decide tutto il 27

- Marco de’ Francesco

TRICHIANA Ci si giocherà parecchio, al tavolo del 27 aprile convocato dal ministero dello Sviluppo Economico. E in effetti, è proprio in quella occasione che l’azienda, la multinazio­nale di sanitari e rubinetter­ie Ideal Standard – sede in Belgio, oltre 700 milioni di revenue e di proprietà di due fondi, uno americano e l’altro australian­o – potrebbe girare le carte e renderle visibili. Lo chiedono i 600 lavoratori e i sindacati dello stabilimen­to di Trichiana.

Ci sono più cose da chiarire. Anzitutto: che si fa con gli esuberi? La società a marzo ha fatto sapere che i conti, tra produzione prevista e personale operativo, non tornano. Si tratta di sfoltire la massa di manovra, di almeno 30-40 addetti. I sindacati sono per il rinnovo di una parte del personale: l’idea è che l’azienda apra il portafogli­o per trovare i soldi per lo scivolo, a disposizio­ne dei lavoratori vicini alla pensione. Una mossa di tal genere potrebbe essere utile per mantenere in azienda 26 giovani precari. Ma per ora, a quanto dicono i sindacati, l’azienda ha fatto spallucce.

Poi c’è la questione del ciclo continuo, che inizierà, ha fatto sapere l’azienda, il primo di maggio. Questo lo schema: giorno e notte, sette giorni su sette. Tre turni: dalle 6 alle 14, dalle 14 alle 22, e dalle 22 alle 6. Ai lavoratori, per lo più cinquanten­ni, non piace. A quanti lavoratori sarà applicato? Si parla di 150-200 dipendenti. Infine, la vicenda del piano industrial­e. I sindacati lo hanno chiesto «ma non si è mai visto». Che si vuol fare di Trichiana? D’altra parte, il piano triennale 2015-2017 è scaduto, e non è stato rinnovato.

«Però – affermano i sindacati - è prevista una trattenuta ai lavoratori per favorire la competitiv­ità dell’azienda, fino al 2020. Vogliamo un nuovo accordo; ma anche di questo non si è parlato».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy