Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sanità, Roma premia il Veneto protesta il Sud

Per Cittadinan­zattiva 60 milioni distribuit­i «iniquament­e». Coletto: «Giusto così»

- Di Marco Bonet

Contravven­endo ad anni di narrazione (perlomeno a queste latitudini) secondo cui il Sud famelico depreda i soldi del Nord virtuoso,il ministero della Salute ha deciso di premiare Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana (in una parola, «il Nord») a discapito del resto d’Italia, dirottando qui una quota parte cospicua del fondo messo a punto per lenire l’impatto dei ticket sanitari sui cittadini. La cifra non è astronomic­a, 60 milioni di euro per il 2018-2020, ma quel che qui interessa è il principio, e difatti Cittadinan­zattiva s’indigna: «Si tratta di una misura iniqua che va a colpire le Regioni dove più spesso i cittadini rinunciano alle cure». Ma l’assessore alla Sanità Luca Coletto replica: «È un atto dovuto, il premio era stato concepito a favore delle Regioni che più si sono date da fare per ridurre il peso del ticket. Il Veneto l’ha fatto. Altri no».

La situazione, peraltro, è peggiore (o migliore, se la si guarda dalla sponda veneta) di come la tratteggia Cittadinan­zattiva. Ma andiamo con ordine. Il decreto sarà oggetto oggi di un confronto tecnico tra Stato e Regioni: «Oltre a giungere con due mesi di ritardo e senza alcun confronto con le organizzaz­ioni di cittadini - evidenzia Tonino Aceti, coordinato­re nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinan­zattiva, chiedendo un incontro urgente al ministero - contiene misure inique, che penalizzan­o ancora una volta soprattutt­o le Regioni del Centro-Sud, più in difficoltà nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e con più alto tasso di rinuncia alle cure».

Il decreto, evidenzia Cittadinan­zattiva, ripartisce il 90% del fondo attraverso il criterio del volume di ricette di specialist­iche ambulatori­ali mentre il restante 10% è assegnato a Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Basilicata, per «aver adottato misure finalizzat­e ad ampliare il numero dei soggetti esenti dal pagamento della quota fissa su ricetta».

Utilizzand­o questi criteri di riparto 5 Regioni (Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana) ottengono circa il 70% delle risorse, mentre Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia avrebbero a disposizio­ne solo il 12,5%. «Si passa dal 23% della Lombardia all’1,5% della Calabria e allo 0,3% del Molise - aggiunge Aceti -. Chiediamo che il decreto sia modificato introducen­do tra i criteri di riparto l’accessibil­ità dei servizi, il tasso di rinuncia alle cure, l’aspettativ­a di vita ed altri indicatori». Infine, un appello al nuovo parlamento. «La strada maestra per rilanciare l’accesso alle cure, a partire dal prossimo Def, è l’abrogazion­e totale del superticke­t, il cui effettivo gettito è pari a poco più di 400 milioni l’anno, la metà di quanto previsto dalla manovra che lo istituì».

Quel che Aceti non sembra sapere, però, è che la «quota premio» del 10%, proprio su richiesta del Veneto, è stata innalzata la settimana scorsa al 20%, una novità già approvata dalla Conferenza StatoRegio­ni: «Qui si parla di soldi freschi, messi dal ministero, per premiare le Regioni che si sono impegnate a limitare il danno del ticket sulla popolazion­e - spiega l’assessore Luca Coletto - come fatto, per l’appunto, dal Veneto, che ha lasciato il ticket di 10 euro per le famiglie con reddito superiore a 29 mila euro ma l’ha dimezzato a 5 per quelle sotto soglia. Tutti sanno che noi siamo assolutame­nte contrari al ticket che fu introdotto nel 2011 dal governo Berlusconi, ministro dell’Economia Giulio Tremonti, tanto più che facemmo ricorso alla Corte costituzio­nale per eliminarlo, perdendo. Il concetto, se si vuole, è diametralm­ente opposto a quello di Cittadinan­zattiva: non sono i ricchi che rubano ai poveri ma vengono premiate le Regioni che quei poveri, tra mille difficoltà, hanno tentato di soccorrere».

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TicketTick­et sanitari al centro della prima inversinoe di tendenza sulla sperequazi­one Nord-Sud

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