Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Zaia: «Favorevole alla prenotazione per chi va a Venezia» Il caso H-Campus
(ma.bo.) Dalla prenotazione obbligatoria per visitare Venezia, la «città museo», alla costruzione di H-Campus, la scuola digitale da 65 milioni pensata da H-Farm: Luca Zaia a tutto campo su Tva Vicenza, Telenuovo e Telechiara protagonista della trasmissione «Prima serata» condotta da Domenico Basso (in onda mercoledì alle 21,10).
Interessante, perché con l’avvicinarsi dell’estate il tema è all’ordine del giorno, la posizione del governatore sul contingentamento delle presenze a Venezia: «La competenza è del sindaco Brugnaro e deciderà lui, ma io credo che la soluzione migliore sia la prenotazione obbligatoria, con varchi d’accesso in stazione, in piazzale Roma e al porto. Dev’essere garantita l’accessibilità a tutti, mi fa schifo l’idea di una città per soli ricchi. Ma insomma, ormai ci prenotiamo tutto, perfino la poltrona al cinema e non possiamo prenotare l’ingresso a Venezia che rischia il collasso con punte di 150 mila visitatori al giorno? Magari chi prenota potrebbe essere chiamato a versare un obolo, ovviamente residenti e lavoratori esclusi».
L’occasione è stata utile per Zaia anche per chiarire la sua posizione su H-Campus, che in questi giorni vede Regione ed H-Farm su fronti contrapposti: «Chiariamo in premessa due aspetti. La prima: H campus si fa solo perché la Regione ha dato il suo benestare, autorizzando in via speciale la conversione di un’area agricola in deroga agli strumenti urbanistici vigenti. La seconda: qui si parla di una scuola privata, dove si paga, e molto, un’attività nobile fin che si vuole ma pur sempre a scopo di lucro. Ecco, ciò detto, e al di là di alcune fanfaronate che leggo, la commissione Via non ha assolutamente “bocciato” H-Campus, ha chiesto un approfondimento. Parliamo di una commissione terza, composta di tecnici a cui non posso andare a dire un bel nulla, scherziamo?, qua si va sul penale. Non li ricevo neanche, non li voglio vedere. Decideranno in autonomia».
Quindi, in libertà: la Pedemontana («Entro l’anno contiamo di aprire i primi 30 chilometri»), il governo («Salvini premier, altre ipotesi sono disastrose»), il partito unico con Forza Italia («Non se ne parla»), la legge sui veneti minoranza («Chi si vergogna di essere veneto non ha diritto di stare qui»).