Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Fisco digitale, spinta unanime «Ma attenzione a tempi e modi»
Commercialisti, Agenzia delle Entrate e imprese a confronto
Fisco digitale? «S’ha da fare». Tempi e modi sono da dibattere, ma l’indicazione arrivata ieri dall’auditorium Verdi della Fiera è stata chiara. E vede concordi amministrazione, tecnici e tessuto produttivo. Favorevoli al processo di «de-materializzazione» Agenzia delle Entrate, Commercialisti e Confindustria, protagonisti della tavola rotonda moderata dal vicedirettore del Corriere del Veneto, Massimo Mamoli. Il dibattito ha fatto il punto su una molteplicità di questioni su quella che viene definita la «Babele fiscale» italiana. 28 circolari e 239 i provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate per il 2017, pronunciamenti in Veneto in sede di ricorsi delle commissioni tributarie provinciali e regionale talvolta difformi che pone più in generale il tema della certezza del diritto. La risposta nelle promesse della politica? «Basta burocrazia fiscale». Ma quando si tratta di tradurre il concetto nella pratica, il passaggio non è mai semplice. «Con il rischio di introdurre nuovi adempimenti che noi commercialisti siamo costretti ad affrontare e che non portano i risultati attesi» ha denunciato il vice presidente del consiglio nazionale dottori commercialisti ed esperti contabili, Davide Di Russo. Parole prudenti anche quando si è affrontato il tema del fisco digitale: «Siamo favorevoli in generale alla fattura digitale - ha proseguito Di Russo -, ma ci chiediamo il come verrà fatto. O la lasciamo su base facoltativa, o la introduciamo in maniera graduale. Oppure la si incentiva tramite bonus per l’azienda che decide di aderirvi. Attenzione però, perché di fronte a eventuali intoppi rischia di bloccarsi il sistema di fatturazione di questo Paese». Dalle imprese, arriva l’ok del presidente di Confidustria Verona, Michele Bauli: «Siamo favorevoli a tutto ciò che aumenta l’innovazione della nostra economia, a velocizzare attraverso la digitalizzazione i processi e ad aumentare l’efficienza - ha detto -. Ma vanno studiati bene i tempi e i modi affinchè l’obiettivo sia realizzato nel miglior modo possibile. É evidente che un processo del genere ha bisogno di passaggi, anche in termini di gradualità, dopo di che, una volta fissato un termine, quello va rispettato. Si tratta di un miglioramento del fare azienda». Dunque, i tempi. «Quelle sono scelte che spettano al legislatore - ha puntualizzato il direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, Pierluigi Merletti -. Ma la fatturazione digitale può essere una delle risposte al problema: si pensi solo all’opportunità di individuare praticamente in tempo reale i soggetti che emettono fatture false. Mi rendo conto della complessità e quel che forse non ha funzionato con lo Spesometro, ma questa è la risposta». In coda, una fotografia sullo stato dell’arte dell’evasione in Veneto. «Direi che anche in questo territorio vi siano livelli di evasione non trascurabili - ha concluso Merletti -, ma tendenzialmente omogenei a quelli di realtà con tessuto economico simile».