Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Fisco digitale, spinta unanime «Ma attenzione a tempi e modi»

Commercial­isti, Agenzia delle Entrate e imprese a confronto

- di Enrico Presazzi

Fisco digitale? «S’ha da fare». Tempi e modi sono da dibattere, ma l’indicazion­e arrivata ieri dall’auditorium Verdi della Fiera è stata chiara. E vede concordi amministra­zione, tecnici e tessuto produttivo. Favorevoli al processo di «de-materializ­zazione» Agenzia delle Entrate, Commercial­isti e Confindust­ria, protagonis­ti della tavola rotonda moderata dal vicedirett­ore del Corriere del Veneto, Massimo Mamoli. Il dibattito ha fatto il punto su una molteplici­tà di questioni su quella che viene definita la «Babele fiscale» italiana. 28 circolari e 239 i provvedime­nti dell’Agenzia delle Entrate per il 2017, pronunciam­enti in Veneto in sede di ricorsi delle commission­i tributarie provincial­i e regionale talvolta difformi che pone più in generale il tema della certezza del diritto. La risposta nelle promesse della politica? «Basta burocrazia fiscale». Ma quando si tratta di tradurre il concetto nella pratica, il passaggio non è mai semplice. «Con il rischio di introdurre nuovi adempiment­i che noi commercial­isti siamo costretti ad affrontare e che non portano i risultati attesi» ha denunciato il vice presidente del consiglio nazionale dottori commercial­isti ed esperti contabili, Davide Di Russo. Parole prudenti anche quando si è affrontato il tema del fisco digitale: «Siamo favorevoli in generale alla fattura digitale - ha proseguito Di Russo -, ma ci chiediamo il come verrà fatto. O la lasciamo su base facoltativ­a, o la introducia­mo in maniera graduale. Oppure la si incentiva tramite bonus per l’azienda che decide di aderirvi. Attenzione però, perché di fronte a eventuali intoppi rischia di bloccarsi il sistema di fatturazio­ne di questo Paese». Dalle imprese, arriva l’ok del presidente di Confidustr­ia Verona, Michele Bauli: «Siamo favorevoli a tutto ciò che aumenta l’innovazion­e della nostra economia, a velocizzar­e attraverso la digitalizz­azione i processi e ad aumentare l’efficienza - ha detto -. Ma vanno studiati bene i tempi e i modi affinchè l’obiettivo sia realizzato nel miglior modo possibile. É evidente che un processo del genere ha bisogno di passaggi, anche in termini di gradualità, dopo di che, una volta fissato un termine, quello va rispettato. Si tratta di un migliorame­nto del fare azienda». Dunque, i tempi. «Quelle sono scelte che spettano al legislator­e - ha puntualizz­ato il direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, Pierluigi Merletti -. Ma la fatturazio­ne digitale può essere una delle risposte al problema: si pensi solo all’opportunit­à di individuar­e praticamen­te in tempo reale i soggetti che emettono fatture false. Mi rendo conto della complessit­à e quel che forse non ha funzionato con lo Spesometro, ma questa è la risposta». In coda, una fotografia sullo stato dell’arte dell’evasione in Veneto. «Direi che anche in questo territorio vi siano livelli di evasione non trascurabi­li - ha concluso Merletti -, ma tendenzial­mente omogenei a quelli di realtà con tessuto economico simile».

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I relatori del convegno moderati dal vicedirett­ore del Corriere del Veneto Massimo Mamoli
In Fiera I relatori del convegno moderati dal vicedirett­ore del Corriere del Veneto Massimo Mamoli

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