Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sms all’ex, poi si uccide «Un gesto di chi non riesce a sfogare la sofferenza»
La fine di una storia d’amore che faticava ad accettare e, improvvisa, la lite con l’ex fidanzata in una sera nella quale, forse, il dolore per quella separazione era più forte. Per questo Davide Bianchin, 32enne di Crocetta del Montello, sabato sera ha deciso di farla finita. Dopo aver inviato alcuni messaggi all’ex compagna per dirle che non ce la faceva più e che si sarebbe tolto la vita.
Mentre lei, disperata, chiedeva aiuto ai carabinieri e il soccorso alpino correva sul Monte Grappa, il giovane si lasciava cadere a due passi dal rifugio Ardosetta, a Borso del Grappa. I soccorritori l’hanno trovato solo domenica mattina, ormai senza vita.
Una tragedia per i familiari di Bianchin, ma anche per gli
amici e i molti clienti della «Degusteria dei Sapori», il locale che gestiva con successo a Cornuda. Sconvolti da un gesto che, mai, avrebbero immaginato il 32enne potesse fare. Ma la sofferenza ha tante facce, come spiega Alessandro De Carlo, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto: «Il suicidio è una disperazione che non vede alcuna via di uscita. Ed è una possibilità che può essere messa in pratica da persone perfettamente sane. Non è necessario che sussista un qualche tipo di patologia latente covata da tempo. Il gesto estremo nasce spesso da una scarsa educazione affettiva, da una solitudine autoindotta che impedisce di parlare della propria sofferenza, di condividerla con chi ci sta intorno e quindi di affrontarla».
Il dramma
Il giovane, 32 anni,.non accettava la rottura. Lo psicologo: «Ecco il perché di scelte così»