Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Musica e festa superalcolica nel capannone dismesso: minorenne in coma etilico
Montebelluna, bravata di 5 ragazzi. Uno è ricoverato
MONTEBELLUNA Aveva passato la mattina a bighellonare nella stazione di Montebelluna, per poi spendere il pomeriggio in un vecchio capannone abbandonato ad ascoltare musica a tutto volume. E, soprattutto, a bere superalcolici. Così tanti da crollare a terra, semi svenuto, davanti agli amici con i quali aveva trascorso la giornata. Si tratta di un ragazzo di 17 anni di Volpago del Montello, che avrebbe da poco abbandonato la scuola e passerebbe le sue giornate senza fare nulla se non spostandosi da un angolo all’altro della città dove graviterebbe quotidianamente. Insieme a un gruppetto di amici che, come lui, a scuola o non ci vanno più o ci mettono piede di rado.
Il ragazzo è stato soccorso ieri pomeriggio in via Natisone, nel quartiere di Guarda, all’interno di un capannone in disuso dove aveva trascorso il pomeriggio con altri quattro giovanissimi. Erano ore che i residenti sentivano musica a tutto volume e schiamazzi. Improvvisamente il silenzio, spezzato dal suono della sirena dell’ambulanza. A dare l’allarme sono stati proprio gli amici, quando hanno visto il 17enne barcollare, cadere a terra e non rialzarsi più. L’hanno chiamato, ma rispondeva a malapena. Questo hanno riferito al 118, chiedendo aiuto. Come da prassi, insieme all’ambulanza sono stati attivati i carabinieri, e al loro arrivo, sanitari e militari hanno trovato il ragazzo semi svenuto. Era chiaramente in coma etilico. Gli amici hanno confessato subito che aveva bevuto alcol. Del resto, a testimoniarlo c’erano anche le bottiglie trovate sul terreno: vodka, gin e Montenegro. Era così ubriaco da non essere in grado di ricordare il paese nel quale vive e il nome dei suoi genitori. Sono stati gli amici a fornire le sue generalità, per consentire ai carabinieri di avvertire la madre e il padre, corsi poi in ospedale. Il ragazzo è stato ricoverato: non è in pericolo di vita.
Non è la prima volta che i carabinieri intervengono nel capannone abbandonato. In altre occasioni il proprietario ha segnalato, ma senza denunciare (come in questo caso), l’intrusione di ignoti che lasciavano bottiglie vuote e graffiti sui muri. Uno stabile in disuso che, negli anni, è diventato luogo di bivacco anche di questi gruppetti di ragazzi che vivono le loro giornate senza uno scopo.