Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il tam-tam sui telefoni poi la festa si accende Centinaia in strada «È la nostra rivincita»
PADOVA Vincere senza giocare. Una sensazione inedita, nuova e mai provata dal popolo biancoscudato, che ieri sera ha (finalmente) potuto liberare un urlo strozzato in gola per un intero campionato, godendosi il ritorno in serie B.
La festa, quanto mai incerta, è iniziata alle 22.25, quando la gara Albinoleffe-Reggiana è terminata sul risultato di 1-0, che ha di fatto reso incolmabile il gap di punti tra il Padova e gli emiliani.
Come una volta, c’è chi ha scelto di trascorrere il lunedì sera attaccato alle radioline, chi in casa davanti al computer, chi per scaramanzia non ha voluto guardare il match, chi, sciarpa ben nascosta, ha cercato uno schermo sintonizzato in uno dei bar del centro o della provincia dove facevano vedere la gara in diretta da Bergamo.
«E’ fatta», sentenzia urlando per via Dante un tifoso che accende anche una torcia per festeggiare con gli amici. «Finalmente torniamo nella serie che ci compete, grazie presidente Bonetto, grazie mister Bisoli, grazie a tutti i calciatori per questa fantastica cavalcata», commenta a caldo un altro tifoso mentre in sella al suo scooter cerca i compagni per un giro tra le piazze.
In breve tempo è iniziato il tam-tam sui cellulari per decidere dove andare a festeggiare una promozione sudata e meritata, ma conquistata senza uno stadio o una curva dove alzare in cielo i propri vessilli. In città come in provincia i supporter si sono ritrovati nelle case o nei tanti club, che per l’occasione avevano deciso di viversi la partita insieme. Parte degli ultras ha scelto di cenare insieme in Favelas, nella loro sede a ridosso dell’Euganeo e guardare tutti la partita gustando un piatto di pasta.
Che la serata girasse per il meglio lo si era capito già verso le 20.45, quando l’Albinoleffe è passato in vantaggio, ma per scaramanzia nessuno ha abbozzato neppure un urlo: silenzio e lingue che si mordono sino al termine della gara di Bergamo. Verso le 22.30 i tifosi hanno inscenato dei caroselli di auto per il centro e in Prato con sciarpe, bandiere e striscioni.
Intanto la squadra, che aveva l’ordine di non festeggiare e che ha guardato la partita alla Club House della Guizza, ha deciso, insieme a mister Bisoli e alla famiglia Bonetto, di recarsi per un brindisi in un locale rimasto segreto fino all’ultimo. Alla fine, per quanto alla spicciolata, sono arrivati tutti, tifosi e giocatori, al Kofler di via Bronzetti: calici in alto e urla ancor più alte sino a notte tarda, con addosso la maglietta creata per l’occasione: lettera B a caratteri cubitali. Una promozione così val bene una festa. Poco importa se guadagnata in poltrona.