Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Professionisti, volontari e immigrati «italiani» «La nostra competenza al servizio della città»
TREVISO La seconda generazione di immigrati, i lavoratori stranieri che hanno cercato un futuro a Treviso, professionisti e persone con competenze in ambito sanitario, ambientale, nel volontariato e nello sport. La fusione di Impegno Civile e Futura, la lista «a sinistra» di Giovanni Manildo, ieri pomeriggio ha aperto le danze sotto la Loggia dei Cavalieri.
I nomi più noti sono gli assessori Anna Caterina Cabino e Luciano Franchin, i consiglieri uscenti di Impegno Tiziano Casagrande e Giovanni Negro; ci sono i medici Francesco Antonucci, Giorgio Cazzaro, Franco Dalla Pozza, Laura Rupeni, Teodoro Teodori ed Eugenio Zannerio; lo storico attivista Agostino Tino Zandigiacomi, Toni Buso, Andrea Calliano, Franco De Angeli, l’ex preside Giuliano De Menech, Daniele Doni, Mariella Facchin, Annalisa Fregonese, Carla Iozzi, Andrea Nilandi, Elisabetta Perissinotto, Giuseppe Pettinati, Claudia Pizzinato, Paola Poldelmengo, Claudia Rossetti, Paolo Ruggieri, Simonetta Serri, Shara Tidona, Nice Vecchioni e Jelena Zivkovic.
C’è anche Fatima Diop, studentessa 22enne e figlia di Modou, attivissimo nell’associazionismo fra gli immigrati e volto del dialogo fra le popolazioni: «Ho fatto esperienza nel volontariato e con i richiedenti asilo, promuovendo l’integrazione, darò il mio contributo in questo settore, c’è stato un grande cambiamento positivo rispetto al passato, sarebbe un peccato perderlo». E Sheik Nirob, operaio magazziniere da 18 anni, originario del Bangladesh, che alla presentazione della lista è arrivato assieme ad altri quattro connazionali dimostrando una forte volontà di squadra: «Siamo cittadini italiani, voglio partecipare alla vita cittadina».
L’assessore Franchin ci crede: «C’è molta competenza, contributi specifici ai bisogni della città, dall’urbanistica alla cultura. Siamo per il cambiamento ma nel segno della continuità dell’amministrazione Manildo», sostiene . Il sindaco uscente promuove l’impegno «di cittadini particolarmente attivi e nuovi trevigiani, è il bello dell’integrazione». E l’assessore Cabino aggiunge: «La sinistra non è una bandiera, ma è tale quando trova risposte concrete ai problemi dei cittadini discutendo e facendo parte della città. E noi vogliamo una Treviso sempre più aperta e inclusiva». La corsa è ufficialmente iniziata.