Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Imoco-Igor, terzo atto della finale

Pantere a Novara, in palio un altro pezzo di tricolore. Wolosz: «Serve aggressivi­tà»

- Matteo Valente

Ed ecco il terzo capitolo. Il cuore di questo romanzo chiamato finale scudetto. Oggi pomeriggio (inizio ore 17, diretta su RaiSport e su radio Conegliano) l’Imoco tenterà di conquistar­e sul campo dell’Igor Novara il primo match ball dello scudetto. Espugnare il campo piemontese è una missione che le gialloblù hanno già dimostrato di saper fare nel corso di quest’anno in regular season, e sarebbe strategica­mente fondamenta­le per le speranze tricolori delle Pantere. Chi vincerà oggi pomeriggio sul teraflex del PalaIgor si porterà a un solo successo dallo scudetto che potrebbe dunque essere assegnato domenica 29 aprile in un Palaverde che si sta avvicinand­o a un altro clamoroso sold out.

Servirà un’Imoco cinica e spietata, ma soprattutt­o continua, per mandare in tilt gli ingranaggi della squadra di Barbolini e spostare sulle gialloblù i favori del pronostico. «Giochiamo a casa loro e conosciamo la loro forza – spiega il capitano dell’Imoco, Asia Wolosz - ci aspetteran­no con grande aggressivi­tà dopo la sconfitta in gara2 e certamente vorranno riprenders­i il vantaggio, ma se noi entriamo in campo con l’atteggiame­nto giusto e la cattiveria che serve in queste finali tutto può succedere. In questa finale sono in campo le due squadre migliori del campionato e le partite vengono decise dai dettaloro gli, la differenza è minima. Dobbiamo riuscire ad essere intense nel gioco e commettere pochi errori. Nella sconfitta di gara1 lì a Novara abbiamo sbagliato molto e questo ha dato un gran vantaggio all’Igor».

Quella di oggi sarà la nona sfida stagionale fra queste due formazioni, che, in questi ultimi mesi, si sono affrontate in campionato, Supercoppa, Coppa Italia e persino in Champions League: «Dopo otto partite giocate tra noi e non penso ci saranno sorprese nel piano-partita; ci conosciamo ormai bene. Così come non credo che ci siano pressioni particolar­i da una parte e dall’altra, specie in casa Novara ci sono giocatrici che ne hanno viste di tutti i colori, quindi si scenderà in campo al massimo e chi avrà la serata migliore porterà a casa la partita».

L’Imoco, dal canto suo, può contare sulla «fame» di tante giocatrici che sognano di vincere il tricolore, su tutte Samanta Fabris, che, dopo tanti anni nel nostro campionato, sogna di cucirsi il tricolore sul petto con una stagione da protagonis­ta: «É una finale bellissima, dura, combattuta e spettacola­re – dice Fabris penso che il pubblico si stia divertendo molto. Ora siamo concentrat­e solo su gara3: ogni partita ha la sua storia, ma è stato fondamenta­le pareggiare il conto sabato e tornare in corsa, anche se è stata molto dura. In gara1 abbiamo fatto tanti errori, in gara2 abbiamo giocato due set di alto livello, poi abbiamo buttato via le occasioni per chiudere presto e abbiamo sofferto fino alla fine, ma recuperand­o il nostro gioco e con l’aiuto del pubblico siamo tornate a giocare bene e vincere. Ora andiamo a Novara convinte di fare bene e con il morale alto per tentare l’impresa di batterle a casa loro».

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