Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Chiese dimenticate in cerca di un futuro: la mostra dello Iuav
Hanno percorso la città e catalogato 30 chiese, dove non si celebra più. Sono quasi tutte chiuse, a volte abbandonate, in molti casi sconsacrate. Solo in 18 è stato possibile entrare, spesso tra mille difficoltà. È nato così «Ritrovamenti. L’arcipelago delle chiese chiuse a Venezia», un percorso di ricerca realizzato dallo Iuav, sotto la guida di Sara Marini, docente di Progettazione architettonica. Ora i risultati dell’indagine sono visibili (fino al 27 maggio) nelle sale museali di Ca’ Pesaro, ospitati dai Musei Civici e con la sponsorship di Leonardo Gioielli e Venice Fund.
Una serie di splendide fotografie di Andrea Pertoldeo accompagna un apparato di riflessioni, schede, appunti progettuali raccolti dai giovani ricercatori e studenti del corso, al secondo anno del triennio. Spiega Marini: «L’arcipelago disegnato da questi edifici, su cui un tempo è stata costruita la città, racconta oggi molte assenze, tra le quali la più evidente è quella dei cittadini».
Uno sguardo triste sui vuoti, sugli abbandoni e sugli scarti urbani quasi sempre magnifici. Basta dare un’occhiata a Sant’Anna o San Lorenzo a Castello, a Santa Maria del Pianto (in foto) vicino a Fondamenta Nuove, a San Fantin di fronte al Teatro La Fenice. Che destino avranno questi luoghi ritrovati? «Potrebbero rivivere con nuovi funzioni, essere persino gli elementi per una rifondazione della città».