Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Bob Dylan in Arena Il menestrell­o «che si rigenera»

- (F.Ver.)

Ieri Jesolo, oggi Verona. Questa sera Bob Dylan si riprenderà l’Arena, trent’anni dopo il suo ultimo live (biglietti disponibil­i in cassa, ore 21, info www.dalessandr­oegalli.com). «Una volta nella vita lo si deve sentire. Ad ogni costo. Io quel momento in cui il contatto diventa fisico in un live l’ho già avuto nel 1984: quello spirituale non si romperà mai», spiega Marco Ongaro, cantautore, poeta e scrittore veronese che ben conosce l’arte del musicista di Duluth. «È un tipo di esperienza che bisogna fare che va ben al di là del sentire dal vivo le canzoni che si conoscono Dylan stravolge le proprie canzoni, le rende qualcosa di inimitabil­e, le rende uniche – continua Ongaro - c’è un fascino e un distacco nel sentirlo dal vivo che è dato dal fatto che non si troverà mai quello che si vorrà sentire, ma si scoprirà sempre qualcosa di nuovo: un Dylan che si rigenera sempre dalle sue ceneri come una Fenice». Stasera Dylan porterà in Arena la data 2907 del suo Never Ending Tour, iniziato nel 1988

e mai chiuso. «Fa benissimo ad abituarci a questa desacraliz­zazione che in realtà sacralizza la canzone nell’istante in cui viene eseguita – analizza Ongaro - ci ho messo anni ad accettare questa sua genialità, data dalla comprensio­ne profonda del mezzo canzone. La canzone in Dylan è qualcosa di vivo che continua a vivere ogni volta che viene cantata, quindi sarà sempre diversa. Come la sua voce, la cosa più sacra che esista».

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