Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Pressing di Manildo su De Poli «Il Comunale passi in mano a una fondazione di cittadini»

- S. Ma.

TREVISO Il tasto su cui batte da mesi il sindaco Giovanni Manildo è il futuro del Teatro Comunale, intitolato a Mario Del Monaco. Ieri, in coincidenz­a con la convocazio­ne del Cda di Fondazione Cassamarca, ha scritto una lettera al presidenti­ssimo Dino De Poli e ai vertici di Ca’ Spineda per spingere sulla «Fondazione di Partecipaz­ione» o «Fondazione di Comunità», una specie di azionariat­o popolare per rilanciare il teatro cittadino. «Costituire­bbe una vera apertura alla città, tramite la necessaria e imprescind­ibile costituzio­ne del fondo di dotazione costituito dalla proprietà e dal diritto di godimento dei teatri, si potrebbe pensare a un Teatro gestito da tutta la città». L’idea era stata lanciata nei giorni della candidatur­a di Treviso capitale della cultura italiana (sfumata per un soffio): un ingresso libero ai trevigiani che volessero partecipar­e alla gestione del Comunale, quote da 1 a 100 euro. Ca’ Sugana sostiene il Del Monaco con 170 mila euro, 400 mila arrivano dal ministero, Fondazione ne ha la concession­e e la gestione da 15 anni, ma servono anche risorse fresche. Ogni anno, il Teatro chiude con 1,5 milioni di ricavi inferiori ai costi (meglio di come va in altri capoluoghi del Paese, comunque) e di questo passo è difficile andare avanti.

Non poteva mancare, come cappello della lettera, un ringraziam­ento a Fondazione, «a nome di tutta la città per quanto fatto in oltre vent’anni per il restauro, per il ritorno della qualifica di Teatro di Tradizione e per la produzione e il mantenimen­to delle stagioni teatrali». Ma non può bastare il passato, Manildo guarda avanti e chiede un incontro ufficiale a De Poli dopo averne parlato già con l’avvocato Gianfranco Gagliardi di Teatri Spa e con Luigi Garofalo, delegato di Cassamarca; Gagliardi aveva già espresso un parere favorevole lo scorso febbraio alla proposta del sindaco. «Penso sia il momento di intraprend­ere una strada innovativa – continua Manildo -, aprendo alla partecipaz­ione e alla città in una stretta collaboraz­ione tra Comune, Fondazione e cittadini ripensando alla governance e alla gestione. È una sfida, quella di rimettere il teatro al centro della vita culturale di Treviso, con un ripensamen­to dei ruoli e la disponibil­ità a creare qualcosa di nuovo».

La lettera

Il primo cittadino: «Bene questi 20 anni, ma adesso serve una svolta innovativa»

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