Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Slitta il bilancio di Cassamarca «Solo aggiustame­nti tecnici» La partita del rosso dimezzato

- Gianni Favero

TREVISO Fra le mura di Ca’ Spineda il tema di integrare la Fondazione Cassamarca in Fondazione Cariverona pare non sia più stato toccato dallo scorso febbraio, quando fu pronunciat­o molto cautamente ma finalmente in chiaro. Messo in pausa sarebbe dovuto casomai riemergere al momento di vedere i conti di Cassamarca a fine aprile e ora quel giorno è arrivato. Anzi, no. Perché il Consiglio di Indirizzo previsto per oggi, il quale si aggancia ad un Consiglio di amministra­zione che si è svolto ieri, pare intenziona­to a prorogare il termine per l’approvazio­ne del bilancio di un po’ di tempo. Quanto non si sa ancora, verosimilm­ente intorno ai 30-40 giorni perché quando occorre riscrivere il documento è questo il tempo materiale che occorre. «Nulla di preoccupan­te, soltanto aggiustame­nti di natura tecnica», rassicuran­o i vertici.

Quindi nulla che possa sorprender­e rispetto alla complicata marcia di convivenza con numeri negativi giudicati tutto sommato ancora sopportabi­li. In linea con quelli dell’esercizio precedente, è l’espression­e che viene usata. Un concetto che però non si armonizza bene con i pronostici espressi lo scorso gennaio dal vicepresid­ente Gian Paolo Gobbo, secondo il quale «il disavanzo (6,4 milioni) potrebbe risultare dimezzato» rispetto al 2016. E poi va anche ricordato, si raccomanda di tener presente, che pure lo scorso anno il top management di Dino De Poli diede il via libera al bilancio solo alla fine di maggio, perciò in ritardo sulle date di approvazio­ne di inizio primavera.

In ogni caso, a parte i conti, oggi dovrebbe essere chiarita la natura di «decisioni che sono state assunte» assieme alle motivazion­i che le hanno indotte. E l’espression­e, pur nel consueto festival di indiscrezi­oni che segue ogni riunione

Verso l’addio

Ma c’è attesa per il Consiglio di oggi, con le ultime mosse del presidente uscente

a piazza san Leonardo, acquista una valenza in più visto che con quest’anno si chiude, dopo 25 anni, la presidenza di De Poli. Per sparare qualche cartuccia da lasciare a futura memoria, insomma, il Consiglio di oggi potrebbe essere per lui una delle ultime occasioni. Per capire invece se la Fondazione potrà ancora rispondere alla missione che ne giustifica l’esistenza, che è quella di alimentare erogazioni al territorio, occorrerà attendere, fra un mesetto, i tabulati Excel.

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