Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Salvato il Castello Vescovile Diventerà un museo: quadri, sculture e preziosi
Sbuca dal passato ed esce dall’abbandono uno degli edifici più spettacolari di Feltre. L’antico Castello Vescovile trova anche una vocazione: diventa un museo di arte sacra, luogo che custodirà il patrimonio di tele, sculture lignee, paramenti, oggetti preziosi provenienti da piccole chiese e monasteri del territorio, protetti dalle mani dei ladri e del tempo.
Il nuovo Museo Diocesano di Feltre e Belluno aprirà le porte al pubblico dal 12 maggio. Posto sulla sommità di Via del Paradiso, è un vero e proprio incastro di ambienti e soluzioni architettoniche stratificate nel corso dei secoli. Questo, fin dal Medioevo, era un «castrum», così lo definisce il primo documento del 1294. Ha visto le due torri originarie diventare un grande palazzo veneziano. Ha vissuto la gloria del potere e il fuoco delle battaglie, la soppressione degli Ordini e l’uso di militari e civili. Poi il definitivo abbandono negli anni ‘60. Attraversare le 27 sale, dalle cantine scavate nella pietra alle soffitte usate come prigioni, è una scoperta di affreschi e decori e giochi di solai e pareti che si tengono in un equilibrio perfetto. Una scoperta: il direttore, don Giacomo Mazzorana, mostra emozionato la parete affrescata nell’androne d’ingresso, dove si riconosce il trigramma di San Bernardino da Siena tra due angeli inginocchiati. Appena sotto, gli stemmi del Papa Giulio II, del Doge Leonardo Loredan, del Patriarca di Aquileia Domenico Grimani. Racconta la restauratrice, Giulia Manera: «L’edificio era in una situazione di completa rovina. È stato un lavoro delicato di pulizia e rammendo». Un primo stralcio, tra il 2004 e il 2007, ha sistemato l’ala est, poi dal 2010 l’intero complesso. Un intervento da quasi 7 milioni di euro, finanziati da Fondazione Cariverona, fondi Ue e regionali e contributi diocesani. La collezione è un ricco catalogo di artisti locali che avevano raggiunto grande fama: la sculture di Andrea Brustolon, i dipinti di Sebastiano Ricci, un giovane Tintoretto. E anonimi maestri, come i 12 apostoli in legno scolpito, dipinto e dorato, datati 1645. Una sontuosa oreficeria, a cominciare dal misterioso calice paleocristiano del Diacono Orso, il più antico calice eucaristico del mondo occidentale. O il Reliquiario a busto di S.Silvestro Papa. Il Diocesano di Feltre ha intenzione di diventare famoso. TREVISO BELLUNO CASTELFRANCO VENETO CONEGLIANO