Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Salvato il Castello Vescovile Diventerà un museo: quadri, sculture e preziosi

- Fabio Bozzato

Sbuca dal passato ed esce dall’abbandono uno degli edifici più spettacola­ri di Feltre. L’antico Castello Vescovile trova anche una vocazione: diventa un museo di arte sacra, luogo che custodirà il patrimonio di tele, sculture lignee, paramenti, oggetti preziosi provenient­i da piccole chiese e monasteri del territorio, protetti dalle mani dei ladri e del tempo.

Il nuovo Museo Diocesano di Feltre e Belluno aprirà le porte al pubblico dal 12 maggio. Posto sulla sommità di Via del Paradiso, è un vero e proprio incastro di ambienti e soluzioni architetto­niche stratifica­te nel corso dei secoli. Questo, fin dal Medioevo, era un «castrum», così lo definisce il primo documento del 1294. Ha visto le due torri originarie diventare un grande palazzo veneziano. Ha vissuto la gloria del potere e il fuoco delle battaglie, la soppressio­ne degli Ordini e l’uso di militari e civili. Poi il definitivo abbandono negli anni ‘60. Attraversa­re le 27 sale, dalle cantine scavate nella pietra alle soffitte usate come prigioni, è una scoperta di affreschi e decori e giochi di solai e pareti che si tengono in un equilibrio perfetto. Una scoperta: il direttore, don Giacomo Mazzorana, mostra emozionato la parete affrescata nell’androne d’ingresso, dove si riconosce il trigramma di San Bernardino da Siena tra due angeli inginocchi­ati. Appena sotto, gli stemmi del Papa Giulio II, del Doge Leonardo Loredan, del Patriarca di Aquileia Domenico Grimani. Racconta la restauratr­ice, Giulia Manera: «L’edificio era in una situazione di completa rovina. È stato un lavoro delicato di pulizia e rammendo». Un primo stralcio, tra il 2004 e il 2007, ha sistemato l’ala est, poi dal 2010 l’intero complesso. Un intervento da quasi 7 milioni di euro, finanziati da Fondazione Cariverona, fondi Ue e regionali e contributi diocesani. La collezione è un ricco catalogo di artisti locali che avevano raggiunto grande fama: la sculture di Andrea Brustolon, i dipinti di Sebastiano Ricci, un giovane Tintoretto. E anonimi maestri, come i 12 apostoli in legno scolpito, dipinto e dorato, datati 1645. Una sontuosa oreficeria, a cominciare dal misterioso calice paleocrist­iano del Diacono Orso, il più antico calice eucaristic­o del mondo occidental­e. O il Reliquiari­o a busto di S.Silvestro Papa. Il Diocesano di Feltre ha intenzione di diventare famoso. TREVISO BELLUNO CASTELFRAN­CO VENETO CONEGLIANO

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