Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sessant’anni di Morandin «Dalle botteghe all’export, così è cambiata Treviso»

Il compleanno del negozio. «Ecco perché vale restare in centro»

- S. Ma.

TREVISO La storia di Treviso si racconta anche attraverso le sue vetrine, quelle che hanno attraversa­to i decenni guardando sfilare i trevigiani dagli anni Cinquanta a oggi, vedendoli cambiare come i costumi, il commercio, la città, passando dai ferrivecch­i alle boutique. Morandin Regali è un pezzo di quella storia da quando nonno Guglielmo, detto Memo, ha aperto la prima bottega lì, in via Palestro, dove è diventata un punto di riferiment­o internazio­nale per il settore degli articoli per la casa di lusso. «Abbiamo festeggiat­o il nostro sessantesi­mo anniversar­io nei primi giorni di aprile, un traguardo storico – afferma con orgoglio la signora Anna Morandin, cuore e anima del negozio -. Quando abbiamo iniziato ci siamo buttati, abbiamo investito e siamo cresciuti. Poi il mondo del commercio è cambiato, l’apertura delle grandi strutture ha attirato fuori dai centri le persone che prima vi gravitavan­o. Lì hanno più servizi e parcheggi, ma noi siamo rimasti nonostante le difficoltà perché qui ci sono passione, profession­alità e uno stretto legame con Treviso».

Nel 1958 Morandin era un piccolo negozio di casalinghi e attrezzi agricoli, cinquanta metri quadrati di bottega. «Le licenze erano contingent­ate, c’erano altri negozi dello stesso settore, più grandi di noi, ma noi siamo ancora qui» rimarca, con soddisfazi­one, la fondatrice. Perché stare al passo coi tempi - modificand­o i prodotti, il marketing e il rapporto con i clienti - è fondamenta­le. Come gli anni siano passati non solo sul calendario ma sulla strada lo racconta Paolo Morandin, figlio di Guglielmo, che ha spinto per il primo ampliament­o al fatiscente palazzetto adiacente, dove allora operava un raccoglito­re di carta straccia: «A ridosso della Pescheria c’era il mercato della frutta, l’osteria al Corder dove si mesceva il vino Clinton su consunte scodelle tutte caville; nell’allora casa dei Carraresi in un avvilente degrado operava la vetreria Cecchin; il vicino ferraio Alcide costruiva serrande, sempre con l’oliatore per rimediare allo stridulo cigolio. Una vecchietta teneva in custodia qualche bici, il negozio di pantofole della brava Marta e il negozio di tortellini e pasta artigianal­e». Una cartolina antica di una Treviso lontana.

Negli anni Ottanta il negozio ha accolto i primi marchi celebri diventando una delle vetrine più eleganti della città, cinquecent­o metri quadrati su tre piani ampliati poco alla volta in un palazzetto del Trecento («quando l’abbiamo preso non aveva nemmeno i solai, si vedeva il cielo»): offre oltre cento diversi servizi di piatti che vanno da quelli contempora­nei di design a quelli che adornano le tavole delle regine, come il Flora Danica della Royal Copenaghen. Ma anche vetro artistico, oggetti per la cucina, articoli da regalo e le liste nozze più richieste dalla Treviso bene.

Ora la famiglia Morandin (con il contributo dei figli Roberto, Stefano e Alessandra e della nuora Cristina) guarda all’estero: i pezzi più pregiati, da qualche anno, si vendono ormai fuori Italia, e quelli selezionat­i dai trevigiani vengono richiesti da noti studi di architettu­ra europei. Sessant’anni di storia in Pescheria: «Questo grazie anche ai nostri collaborat­ori di ieri e di oggi – chiude la signora Morandin -, persone di fiducia che hanno sempre garantito l’elevata qualità del servizio».

Fuori ci sono più parcheggi e servizi, qui passione e il legame con la città

In Pescheria c’erano la vetreria, la custode di bici, Alcide con le sue serrande

 ??  ?? Iconico L’interno del negozio e, a lato, Anna Morandin
Iconico L’interno del negozio e, a lato, Anna Morandin
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy