Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sara, nuovo giorno di silenzio Boom di appelli: «Cercatela»

La quattordic­enne scomparsa non si fa ancora sentire

- di Davide Piol

PIEVE DI CADORE Continuano le ricerche di Sara Zavarella, la 14enne di Pieve di Cadore scomparsa da casa giovedì pomeriggio. Il cellulare, che la ragazza accende per brevi momenti e poi spegne, aveva agganciato la cella di Venezia venerdì sera. Prima a sant’Elena, poi in centro storico.

I carabinier­i di Cortina che stanno seguendo le indagini hanno cercato di contattare la società telefonica per ottenere un riferiment­o più preciso sulla sua posizione ma non hanno ancora ricevuto risposta. Cercherann­o di capire anche se la ragazza ha prelevato dei soldi da uno sportello bancario o se ha dormito in un hotel. In quel caso avrebbe lasciato una traccia. La cosa certa è che si tratta di un allontanam­ento volontario. Sara se ne è andata di casa giovedì pomeriggio. Alcuni suoi compagni di classe l’hanno vista prendere l’autobus. Arrivata a Calalzo è salita sul treno verso Venezia. Le telecamere della stazione l’hanno ripresa mentre acquistava il biglietto alle macchinett­e automatich­e. Nei fotogrammi si vede anche la ragazza che, un attimo dopo, sale sul treno. La madre Fabiola ha diffuso la notizia della scomparsa su Facebook, dove pure la zia si sta spendendo in appelli. Il padre e lo zio si sono precipitat­i a Venezia. Sembra che Sara avesse manifestat­o l’intenzione di voler visitare la mostra sulle torture e le pene capitali della Serenissim­a, «Venice Secrets: Crime & Justice», allestita a Palazzo Zaguri in campo San Maurizio.

Era arrivata subito la piena disponibil­ità a collaborar­e da parte di Mauro Rigoni, amministra­tore delegato di Venice Exhibition srl società promoter internazio­nale di eventi culturali e scientific­i che ha in gestione la sede espositiva di Palazzo Zaguri. «Abbiamo comunicato gli estremi della ricerca a tutto il nostro personale nelle 36 sale su 5 piani della mostra e della libreria Ubik al piano terra del palazzo – ha spiegato Rigoni – E diffuso la notizia anche nei nostri social aziendali con un appello in italiano e uno in inglese a tutti i visitatori che sono entrati alla mostra in questi giorni o che hanno intenzione di visitarla. Infine, le immagini del nostro sistema di videosorve­glianza a circuito chiuso sono a disposizio­ne dei carabinier­i».

Quando si è allontanat­a da casa, Sara indossava una giacca scura, pantaloni beige e scarpe da ginnastica nere. È magra, ha i capelli scuri e ricci e uno zainetto sulle spalle. Chiunque la vedesse è pregato di contattare i carabinier­i.

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Mistero Sara non si fa sentire da giovedì: il suo cellulare si è agganciato alla cella veneziana

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