Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

I negozianti restano ancora divisi: «Sbagliate». «Insensato levarle»

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TREVISO Non solo i politici, anche i trevigiani e i commercian­ti si dividono fra favorevoli e contrari a uno dei provvedime­nti più importanti presi dall’amministra­zione negli ultimi cinque anni. Dice no ai varchi Antonio Bottegal, titolare di dell’ottica Hesperia in via Martiri della Libertà: «Non sono stati presentati bene agli operatori, è passata subito l’idea della multa e di una città chiusa, inaccessib­ile. Non sono ben segnalati, nonostante quello che dicono gli assessori, in altre città ci sono dei semafori con luci rosse mentre i nostri cartelli si vedono poco. Servono più a far cassa che prevenzion­e. Con alcuni colleghi abbiamo stimato una riduzione del fatturato di almeno il 20%. Benvenga la pedonalizz­azione ma facciamola bene, studiandol­a insieme». Qualcosa potrebbe essere rivisto anche per Enrico Zanon, titolare di un negozio di antiquaria­to in borgo Cavour, ma il giudizio è positivo: «Individuat­o un problema, scegliere la strada più veloce per risolverlo significa propaganda. Le ztl sono un’area molto ristretta del centro storico, dove ci sono molti negozi, molte persone a piedi e pochissimi parcheggi. Ricordiamo che molte ci sono da tanti anni e oggi vengono fatte rispettare da tutti. Togliere i varchi non ha senso, eventualme­nte rendiamoli più riconoscib­ili. E poi investiamo i soldi delle multe sul centro storico: le violazioni sono dentro le mura, è giusto che il territorio ne tragga beneficio». (s.ma.)

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