Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Corsi sulle banche la Regione stanzia un milione per formare i veneti

Corsi, lezioni a scuola, sportelli e una «Settimana del risparmio»

- Marco Bonet

VENEZIA A lezione sulle banche. Dopo il crack che ha travolto le ex Popolari, la Regione scende in campo per «formare» i risparmiat­ori veneti. Lo fa con l’approvazio­ne di una legge, passata ieri in Consiglio, che prevede una serie di iniziative, da corsi a fondi per gli sportelli informativ­i. Stanziato un milione di euro.

VENEZIA Azioni e obbligazio­ni, «derivati» e titoli di Stato. Piani di investimen­to, piani di accumulo, piani di risparmio. Fondi pensione. Fondi assicurati­vi. Fondi azionari, obbligazio­nari, bilanciati, monetari, aperti, chiusi. «Armonizzat­i». Sembra arabo? Per molti - quasi tutti - lo è. Eppure i soldi, alle volte i risparmi di una vita intera, vanno a finire lì, quasi sempre perché a consigliar­lo è un esperto di cui, obtorto collo, ci si deve fidare ciecamente.

«L’analfabeti­smo finanziari­o», e cioè la scarsa (nulla?) conoscenza dei meccanismi che regolano l’economia e la finanza, è un problema noto agli addetti ai lavori, preoccupan­te a tal punto che nel 2017 la Banca d’Italia ne ha fatto oggetto di un apposito focus in cui si sottolinea la diffusa incapacità degli italiani, «popolo di risparmiat­ori», di adottare comportame­nti adeguati ai loro mezzi di sostentame­nto (tipo: non indebitars­i per coprire le spese quotidiane), fare scelte appropriat­e nel lungo periodo, distinguer­e rischi e opportunit­à nel mare magnum dell’offerta di prodotti finanziari. In Veneto l’argomento è tornato prepotente­mente d’attualità dopo il crack di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, quando giorno dopo giorno, scoperchia­ndo un vaso di Pandora, si è scoperto che molti risparmiat­ori avevano firmato senza sapere che stessero firmando, sempliceme­nte «sulla fiducia» verso un direttore di filiale e la sua stretta di mano. E così hanno perso tutto. Proprio da qui, e dal lavoro svolto dalla prima commission­e d’inchiesta sul sistema bancario del Veneto (ora è al lavoro una seconda), il consiglio regionale ha approvato ieri all’unanimità una legge dal titolo «Iniziative regionali di accrescime­nto del benessere sociale attraverso l’educazione economica e finanziari­a» che intende intervenir­e proprio sull’alfabetizz­azione economico-finanziari­a dei veneti. Funzionerà? La Regione ci scommette (meglio: ci investe) un milione di euro solo per il 2018.

La legge, primo firmatario Maurizio Conte di Forza Italia (che della commission­e d’inchiesta fu il presidente) prevede una serie articolata di iniziative, sotto la regia del consiglio. Uno: l’allestimen­to di programmi di educazione finanziari­a ed economica, con l’università o altri soggetti pubblici o privati, che consentano di prevenire guai, valutare la profession­alità degli operatori, riconoscer­e la qualità delle consulenza, valutare criticamen­te i diversi prodotti. Due: la concession­e di finanziame­nti alle associazio­ni dei consumator­i che istituisco­no sportelli informativ­i e di assistenza. Tre: corsi di formazione e informazio­ne rivolti alle piccole e medie imprese realizzati tramite Veneto Sviluppo, con particolar­e attenzione alla strutturaz­ione finanziari­a dell’azienda e il migliorame­nto del rapporto con gli istituti di credito. Quattro: l’attivazion­e, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, negli istituti di ogni ordine e grado, di iniziative di istruzione e formazione sui temi dell’economia, della finanza e del risparmio. Infine, si vorrebbe indire una «Settimana regionale dell’economia e del risparmio», che si potrebbe strutturar­e sull’esempio del Festival dell’Economia di Trento o il Festival Città Impresa di Vicenza.

Tutti soddisfatt­i in consiglio, dall’autore Maurizio Conte («È nostro compito, in qualità di legislator­i, fornire strumenti utili per la protezione dei cittadini, evitando a tanti risparmiat­ori di ritrovarsi in futuro ad affrontare nuove truffe») alla Lega, il Pd e il M5S. Unico perplesso, l’indipenden­tista Antonio Guadagnini: «Non vorrei - ha chiosato pur votando a favore che passasse l’idea che chi ha perso i soldi nel crack era un povero sprovvedut­o ignorante o che peggio si spingesse la gente verso una sorta di “autocura” che incentiva il fai-da-te: quando si tratta di finanza è sempre meglio rivolgersi agli esperti».

 ??  ?? Tutti d’accordo
La legge, proposta da Maurizio Conte di Forza Italia, è stata approvata ieri in consiglio all’unanimità
Tutti d’accordo La legge, proposta da Maurizio Conte di Forza Italia, è stata approvata ieri in consiglio all’unanimità

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy