Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Bilancio Ue, battaglia contro i tagli ai fondi «Ci tolgono 91 milioni»

Bilancio 2021-2027, categorie furiose. Caner e Castro: la battaglia inizia ora

- Di Marco Bonet

Èallarme per i tagli ai fondi europei. Nel mirino la proposta per il bilancio Ue 20212027 presentata dal presidente della Commission­e Jean-Claude Juncker. Manovra che prevede una scure sui finanziame­nti e che sta gettando nel panico le Regioni. A stimare la cifra i parlamenta­ri Cinque Stelle: «Al Veneto tolgono 91 milioni». Europarlam­entari in campo. Categorie furiose.

La proposta per il bilancio Ue 2021-2027 presentata all’Europarlam­ento dal presidente della Commission­e Jean-Claude Juncker e dal commissari­o per il Bilancio Günther Oettinger (valore complessiv­o della manovra, 1.279 miliardi), sta gettando nel panico le Regioni che, se venisse confermato l’impianto complessiv­o del provvedime­nto, rischiano di vedersi decurtati in maniera feroce i fondi per gli agricoltor­i (Feasr, 1,17 miliardi per il Veneto), le imprese (Fesr, 600 milioni), il lavoro (Fse, 764 milioni).

Il primo a dare l’allarme è stato il presidente del consiglio regionale (ed ex assessore al Bilancio con delega proprio ai Fondi Ue) Roberto Ciambetti: «Le prime notizie sul bilancio post 2020 di Junker, il primo post Brexit, mi preoccupan­o, anche se certo i numeri andranno approfondi­ti. Togliere i fondi alle Regioni, soprattutt­o a quelle che hanno dimostrato di saperli spendere bene e in maniera tempestiva come il Veneto, è veramente un grave passo falso».

I parlamenta­ri del Movimento Cinque Stelle abbozzano pure una stima del danno che potrebbe patire la nostra Regione: «Sono a rischio 91 milioni - dicono - serve una reazione decisa dell’Italia. Durante la discussion­e al Parlamento europeo i nostri eletti presentera­nno emendament­i per rimediare agli errori della Commission­e. Ci sono spazi per ridurre i troppi sprechi e rimodulare le spese». Non solo gli alfieri del Movimento Cinque Stelle, anche gli eurodeputa­ti degli altri partiti annunciano battaglia, nonostante l’assessore regionale con delega ai Fondi Ue, Federico Caner, inviti tutti alla calma: «Se n’è discusso in Conferenza Stato-Regioni e c’è la volontà di fare fronte comune ma al momento non è chiaro neppure quali saranno i criteri adottati per la rimodulazi­one dei fondi, se saranno riallocati all’interno dell’Ue, con maggior favore verso l’Est Europa, oppure all’interno dei singoli Paesi, nel nostro caso guardando al Sud. Qualunque stima dell’impatto che il bilancio Juncker avrebbe sui conti del Veneto, in questa fase, è inattendib­ile».

Tant’è, Mara Bizzotto, leghista (come Caner) di stanza a Bruxelles, attacca: «Il piano che ci è stato prospettat­o è gravissimo, di fatto, si tagliano i fondi agli agricoltor­i per aumentarli alle politiche migratorie. Sono mesi delicati quelli che ci attendono, serve al più presto un governo forte in grado di farsi valere in Europa». Come Caner, predica invece cautela Paolo De Castro, vicecommis­sario Ue all’Agricoltur­a del Pd: «Il commissari­o al bilancio ha presentato la sua proposta, per noi poco ambiziosa, perché in seduta plenaria il parlamento aveva votato un aumento della tassazione ai paesi membri dall’1 all’1,3% del Pil, la Commission­e Ue invece propone un aumento dell’1,1% che si traduce in tagli alle politiche di coesione e a quelle agricole mentre si salvaguard­ano gli aumenti programmat­i per le politiche migratorie, il raddoppio dei fondi Erasmus e Horizon 2020. Una proposta che ci trova in forte disaccordo. Non si capisce perché gli agricoltor­i debbano pagare l’uscita della Ue del Regno Unito. La battaglia è all’inizio, abbiamo tempo fino ad aprile 2019 per cambiare rotta».

Le categorie restano in attesa, preoccupat­e: «Perdere i fondi Por Fesr che la Regione utilizza per i corsi di formazione sul turismo sarebbe una sciagura – attacca Marco Michielli, presidente di Federalber­ghi – Arrivo a dire che per il comparto turistico veneto sono quasi più importanti i fondi per la formazione che quelli per le ristruttur­azione alberghier­e». «I tagli sono inaccettab­ili – si indigna Martino Cerantola di Coldiretti – l’Europa dimentica che l’agricoltur­a è legata a doppio filo con ambiente e clima». Gli fa eco il presidente della Cia Gianmichel­e Passarini: «Senza contributi il nostro settore non vive. Senza contributi, berremmo ancora vino con il metanolo e avremmo interi territori da bonificare».

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