Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Giro, 13 veneti in corsa Il derby Modolo-Viviani
Su il sipario, arrivi a Nervesa e Sappada. Viviani: «Voglio la ciclamino»
Parte oggi in Israele l’edizione 101 del Giro. Sono tredici i veneti al via della corsa rosa, con le «punte» Viviani, Modolo e Formolo. Due le tappe venete: il 18 maggio arrivo a Nervesa, il 20 traguardo a Sappada.
Gerusalemme-Roma sola andata. In mezzo le vette del sud dall’Etna al Gran Sasso fino a quelle tra Dolomiti e Alpi, in attesa dell’esplosione di passione nelle tappe tra Veneto e Friuli.
Il Giro d’Italia numero 101 scatta oggi dalla città Santa in Israele con un crono-prologo di quasi 10 chilometri e per tre settimane coinvolgerà milioni di appassionati fino al traguardo nella città Eterna di domenica 27 maggio, quando verrà assegnato il trofeo senza fine a chi si presenterà in rosa sotto il Colosseo. Il Veneto, come da tradizione, è il serbatoio naturale dei corridori italiani, con la sua pattuglia di atleti pronti a strappare gloria. Le ruote veloci avranno l’annunciato «derby» tra Sacha Modolo (trevigiano di Conegliano) e Elia Viviani (veronese) per le volate: entrambi strizzano l’occhio alla maglia ciclamino, che premia la classifica a punti. Il primo è reduce dal cambio di squadra e da un avvicinamento senza corse a tappe, il veronese della Quick-Step Floors, campione olimpico dell’Omnium a Rio, si presenta al via con tutti i favori dei pronostici per le frazioni pianeggianti.
«Ho una buona condizione e sono qui per finire il Giro — spiega Elia — so che non sarà facile perché è una gara talmente dura e piena di insidie che non si può mai sapere. Arrivare a Roma ha una motivazione speciale e farò di tutto per concludere la corsa. Sono felice che la squadra mi abbia dato la possibilità di tornare alla corsa rosa: è un gruppo forte, voglio ripagare la loro fiducia». Trionfatore in una
tappa a Genova nel 2016, Viviani spera (come l’amico Modolo che nel palmares ha già due trionfi tra cui quello di Jesolo del 2015) di tornare in Italia già con un successo. «Vorrei vincere la maglia ciclamino — spiega — vediamo come si svilupperanno le trappe a Tel Aviv e a Eilat. Penso anche alla maglia rosa, cercherò di fare del mio meglio già dal prologo». Detto della prima partenza fuori Europa nei 101 anni di storia della corsa, la carovana comincerà martedì dalla Sicilia la risalita dello stivale.
A metà Giro il serpentone si affaccerà in Veneto e in Friuli per tre giorni. Il primo arrivo è fissato a Nervesa della Battaglia venerdì 18 maggio, in una tappa per velocisti con l’ascesa del Montello ai Santi Angeli a 20 km dal traguardo, dove i tifosi sognano il duello Viviani-Modolo, magari con terzo incomodo Paolo Simion, giovane velocista della Bardiani nato a Castelfranco. Il giorno dopo occhi puntati sulla tappa regina con l’arrivo sullo Zoncolan prima del traguardo di Sappada con ii passi Tre Croci, Sant’Antonio e la salita di Costalissioio in programma domenica 20 maggio. Non sarà della gara il vicentino Filippo Pozzato, richiamato a casa per motivi familiari. Al suo posto la Wilier Triestina ha inserito in lista feltrino Alex Turrin. Nella squadra italiana ci sono altri tre veneti che cercheranno di inserirsi nelle fughe di giornata: il padovano Liam Bertazzo, il veronese Edoardo Zardini e il trevigiano Marco Coledan. Per la classifica generale occhi puntati sul veronese Davide Formolo: avrà sia compiti di capitano sia di cacciatore di tappe. Dovrà invece scortare Fabio Aru il sandonatese Marco Marcato che alla Uae sarà uno dei gregari del «Cavaliere dei quattro Mori»; identico il ruolo per Manuele Boaro, 31enne di Bassano, che aiuterà i capitani Domenico Pozzovivo e Giovanni Visconti portacolori della Bahrain.
Atteso a un acuto anche Enrico Battaglin (Lotto), già vincitore di due tappe al Giro, mentre Andrea Vendrame (Androni), coneglianese e giunto alla corte di Gianni Savio, dovrà cercare gloria in una fuga da distante così come Simone Andretta (Bardiani) 24enne di Vittorio Veneto che vorrà inserirsi in ogni attacco di giornata.