Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Gentilini e le nozze con Maria le congratula­zioni al mercato Manildo: «Vorrei sposarli io»

- Silvia Madiotto

TREVISO Se il volto storico di Treviso, il sindaco-sceriffo del ventennio leghista, si sposa a 89 anni, è una festa anche per la città. Al mercato di San Liberale la notizia delle nozze di Giancarlo Gentilini è stata accolta da abbracci e strette di mano. «Congratula­zioni sindaco», lo salutavano le signore, e lui sorridente a dribllare le domande perché, come spesso succede ai personaggi pubblici, la sfera affettiva rimane un dolce angolo privato. «Sono un uomo che non riesce a vivere da solo», ripeteva solamente. Lui era lì per la campagna elettorale, a dire il vero, ma la notizia del giorno era un’altra e campeggiav­a sulla locandina fuori dal bar: Gentilini sta per sposarsi. La cerimonia dovrebbe tenersi entro la fine del mese, prima della sfida a colpi di voti contro Giovanni Manildo, il sindaco uscente alla guida di una coalizione civica e di centrosini­stra. Lo sceriffo sarà capolista della lista Zaia-Gentilini, a sostegno del candidato salviniano Mario Conte. Ma cosa sono le schermagli­e politiche davanti a un evento così felice? «Quando ho saputo del matrimonio ho provato un moto di affetto — commenta Manildo — gli auguro tutto il bene possibile. Continua ad essere giovane e a mettersi in gioco. E magari gli chiederò di celebrare il matrimonio, sarebbe bellissimo». Al bando i partitismi: dopotutto, Genty e Manildo hanno sfilato insieme all’adunata degli alpini e il sindaco Pd non nasconde una certa simpatia per il suo predecesso­re, che fu amico del padre in gioventù. Lo sceriffo sposerà Maria Assunta Pace, 72 anni, una donna che conosce da molto tempo ma con la quale l’amicizia è diventata forte e importante dopo la morte della moglie Teresina, lo scorso autunno. Maria, anche lei con un matrimonio alle spalle, vive lungo viale Montegrapp­a, le due case distano poche centinaia di metri. È una donna riservata e schiva, che si è trovata improvvisa­mente catapultat­a nella notorietà di Gentilini. Ieri i promessi sposi si sono negati preferendo un basso profilo, così lontano dai modi di Genty ma evidenteme­nte così vicino a quelli di Maria. Lo sceriffo ha perfino «disertato» il solito appuntamen­to ai «Do Mori», la trattoria davanti al municipio che è diventata quasi un ufficio per lui. L’ex assessore Vittorio Zanini è arrivato con un mazzo di fiori per la signora e i migliori auguri: li ha dovuti lasciare all’oste Renato, «Genty li prenderà quando ripasserà». L’amicizia fra l’ex sindaco e Maria non è passata inosservat­a. Talvolta si vedeva lui passeggiar­e lungo la strada in cui si trova l’appartamen­to di lei, un giorno anche con le borse della spesa, da uomo d’altri tempi, per alleggerir­la di una commission­e da sbrigare. Eppure chi gli è accanto in questo periodo assicura di non aver saputo alcunché di questo matrimonio: «Ne avevamo parlato, ma non credevo che l’avrebbe fatto». Gentilini sa sempre come stupire.

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