Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I candidati: «I nostri progetti per Treviso» Scintille sui quartieri
Sfida soft al primo confronto. E spunta il settimo nome
TREVISO Sette ricette per sette candidati sindaco che si sono sfidati (e incontrati) ieri sera per la prima volta: centro storico e pedonalizzazione, raccolta differenziata e pulizie, turismo e aeroporto, sicurezza e quartieri. Inizia anche sul palco la volata alle elezioni del 10 giugno con il confronto pubblico fra i protagonisti della campagna elettorale, promosso dall’associazione Rivivere Treviso e moderato da Domenico Basso in una sala cinematografica più che piena. L’inizio è stato decisamente soft: sono entrati in sala con un oggetto simbolico del loro programma e delle loro esperienze, ma dopo il giochino sono arrivate le proposte. Maristella Caldato (Treviso Unica), è partita dal piano di revisione della sosta per arrivare a una modifica sostanziale della viabilità e trasporto pubblico prima di ragionare sul centro storico, proponendo un comandante della polizia locale a tempo pieno e vigili di quartiere.
Said Chaibi (Coalizione Civica) ha fatto la proposta più curiosa, «l’assessorato alla notte» per sviluppare l’economia cittadina dopo le 21; sì alla pedonalizzazione, ma con un cambiamento del trasporto dentro le mura, ad esempio sfruttando le cargo bike al posto dei furgoni; e sulla sicurezza «la situazione non è cambiata né con lo Sceriffo, né con lo sceriffetto, basta con questo alimentare le paure».
Carla Condurso (Popolo della Famiglia) ha concentrato sulla maternità e la famiglia gran parte dei suoi interventi, suggerendo una revisione dei mercatini e dell’intasato Put, la circonvallazione delle mura cittadine (sistema viario che a luglio compirà 18 anni).
Mario Conte (Lega, Forza Italia, Lista Zaia Gentilini e civiche di centrodestra, sua la claque più rumorosa negli applausi), ha parlato subito di qualità negli eventi e no alle bancarelle di scarsa qualità, valorizzazione dell’aeroporto e investimenti nella sicurezza, prima di bocciare la pedonalizzazione come detto negli ultimi giorni.
Domenico Losappio (Movimento 5 Stelle) ha portato l’attenzione su trasporto pubblico e viabilità, in particolare in materia di sicurezza stradale, sfruttando meglio e incentivando i park Miani e Dal Negro per sostenere la pedonalizzazione.
Giovanni Manildo (sindaco uscente, civiche e Pd) è partito dalle «cose fatte» per presentare le proposte del futuro, a cominciare dal bando per illuminare la città. Ha difeso l’aeroporto, «ma se sarà sostenibile», il rilancio del turismo di questi cinque anni «nei quali Treviso è diventata più appetibile», di mostre e patrimonio culturale.
Infine la candidata a sorpresa, Elisabetta Uccello (Casa Pound) con l’immagine di una trincea perché «da Treviso deve partire la rivoluzione sociale ed economica per il benessere dei cittadini», con l’intento di risolvere per primi i problemi di degrado e sicurezza, l’uscita dallo Sprar e la lotta all’immigrazione.
Le domande hanno toccato molti temi dei programmi, ormai in fase di ultimazione, e non poteva mancare la tappa sui quartieri: Chaibi si è concentrato sull’edilizia residenziale pubblica, Losappio ha evidenziato «interventi non prioritari» in centro storico che hanno deviato le finanze; Caldato ha sottoposto il problema della mancanza di soldi, Condurso ha proposto una caratterizzazione tematica dei rioni. L’emergenza nei quartieri per Manildo era idraulica e di ciclabilità, ed è lì che è intervenuto, reperendo risorse spendibili nel prossimo mandato; subito Conte è partito all’attacco, «prendo atto che come al solito i problemi dei quartieri vengono affrontati, sempre, domani», parlando di sicurezza e decoro. La campagna elettorale è entrata nel vivo.