Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Giordani, l’ictus un anno dopo La moglie: ora sta benissimo

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PADOVA «Eh già, io sono ancora qua», canterebbe Vasco. Quella sera di un anno fa a Voltabaroz­zo, quando l’allora candidato sindaco di Padova Sergio Giordani si accasciò a terra durante un incontro nella sede del Pd, poteva essere la fine di tutto. E invece è stata l’inizio di una cavalcata impensabil­e e destinata a durare, politicame­nte, almeno fino alla primavera 2022. Poi si vedrà. Quella sera di un anno fa, quando l’ex presidente del Calcio Padova venne colpito da un ictus, poteva essere la fine di tutto in particolar­e per l’alleanza bipartisan che aveva individuat­o nell’imprendito­re l’uomo giusto per impedire il ritorno al comando del leghista Massimo Bitonci. E invece, perché non tutti i mali vengono per nuocere, è stata l’occasione per serrare i ranghi e puntare alla vittoria con maggior convinzion­e. A ricordare il fatto, proprio la moglie di Giordani, Lucia Betto.«Già, è passato un anno - racconta -. E sapete cosa ho fatto ieri? Ho inviato un messaggino a Sergio con scritto: “Ben svegliato e buon ictusversa­rio!”». E lui? «Diciamo che mi ha mandato gentilment­e a quel paese». Lucia ricorda tutto. «Ero a casa da sola. Mi hanno telefonato dicendomi che Sergio si era sentito male. I miei figli mi sono venuti a prendere e siamo arrivati in ospedale. I medici mi hanno detto che rischiava di morire e che, nella migliore delle ipotesi, avrebbe riportato danni cerebrali o sarebbe rimasto paralizzat­o». E invece, in meno di un mese, si è ripreso: «Un miracolo». «Qualcuno pensa che tanta gente l’abbia votato per compassion­e - spiega Lucia -. Ma io so che molti padovani non gli hanno dato fiducia perché credevano che, proprio a causa dell’ictus, non sarebbe stato in grado di fare il sindaco. Quindi direi che l’ha penalizzat­o: senza l’ictus, al primo turno, avrebbe ottenuto un risultato migliore». E un anno dopo? «Sta benissimo, dalla testa ai piedi».

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