Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gli azionisti truffati diventano attori: «Incantatori e maghi, dov’è Zonin?»
MARANO VICENTINO (VICENZA) Sul palco gli azzerati della (fu) Popolare di Vicenza, assieme agli «antenati», spiriti, e su tutti un mago: un ciarlatano che prova a lucrare ulteriormente su un gruppo di azionisti disperati, disposti a tutto pur di arrivare fino all’ex presidente Gianni Zonin. Circa 280 persone ieri sera hanno riempito l’auditorium comunale di Marano Vicentino per la prima di «La seduta spiritica, ovvero dov’è Zonin?», commedia fra il serio e l’ironico sul dramma della Popolare.
Quindici gli attori, non professionisti, diretti dal regista Andrea Mazzacavallo, in una produzione partecipata anche dai Comuni di Marano, Santorso, Valli del Pasubio, Valdagno e da Casa del Consumatore. «Da vignaiuolo a banchiere, di bicchiere in bicchiere, egli si è fatto strada: non può essere certo lui la causa dello scasso, è vittima del complotto demoplutogiudaico». Lo spettacolo inizia con una voce fuori campo che, con toni e perifrasi del Ventennio, spiega come quattro azzerati invochino l’aiuto dell’incantatore per trovare Zonin. Un cerchio magico rosso con il simbolo dell’euro è il tappeto su cui il mago Ydur — tuba a quadretti, spolverino in plastica trasparente, catename dorato — «incanta» i suoi «iniziati». Con «Spiriti, anguane, baccalà, dateci un segno se avete pietà», e altre pseudo-formule magiche si invoca l’ultraterreno. Ma c’è anche spazio per storie vere. «Mia sorella Simonetta ha sempre lavorato in fabbrica — racconta un’”antenata”, vestita da scheletro — Con suo marito ha avuto tre figli, hanno sempre risparmiato. Dopo una vita di lavoro, hanno preso il tfr: centomila euro. Gli impiegati gli hanno detto di investirli: “A tenerli sotto il materasso ve li rubano”. Tre mesi prima del crollo, hanno investito tutto in azioni. I ladri erano quelli in giacca e cravatta. Dopo una vita di lavoro, ora hanno le pezze al culo». Un altro risparmiatore, realmente truffato, ricorda le anomalie viste in banca: «Un giorno ero allo sportello, un impiegato mi offrì 6500 euro in azioni. Gli ricordai che dovevo ancora completare un mutuo con loro. Mi disse che erano dettagli di nessuna importanza». Fra pozioni a base di riccio, formule che realmente fanno comparire il diavolo e dirigenti ex Bpvi sequestrati e frustati dai risparmiatori («Cinque anni fa è stato visto in un bar con Zonin», spiegherà un azionista truffato), lo spettacolo inchioda il pubblico per circa tre quarti d’ora. Le prossime date sono già in programma: il 4 giugno al Teatro Pasubio di Schio e l’altra il 5 luglio a Valdagno.
Repliche La piece tornerà in scena il 4 giugno a Schio e il 5 luglio a Valdagno