Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

C’è la messa e i bimbi piangono? Il parroco apre la «nursery» per non disturbare la funzione

- Andrea Zambenedet­ti

VOLPAGO DEL MONTELLO Una dépendance attrezzata per seguire l’omelia senza disturbare chi prende posto in chiesa. L’idea è venuta a don Angelo Rossi, parroco di Selva e Santa Maria dell Vittoria a Volpago. Una piccola aula, nell’edificio che ospita le lezioni di catechismo, è stata collegata con il sistema a circuito chiuso della chiesa. Durante le principali funzioni viene anche attivata la cassa che replica l’audio così si ha la possibilit­à di assistere in diretta alle celebrazio­ni, senza preoccupar­si del bambino che piange o del possibile imbarazzo perché é giunto il momento di allattare. «Spesso non entriamo neppure in contatto con chi segue da questa stanza – spiega Don Angelo – di solito la usano una o due famiglie. Soprattutt­o il sabato sera o durante la messa principale la domenica. Arrivano con la carrozzina e si mettono lì. Al sistema audio e video abbiamo anche aggiunto un cesto in cui i bimbi possono trovare dei giochi, così non rovinano i libretti delle messe come capitava in passato».

Insomma una sorta di nursery per garantire ai fedeli di poter assistere alle celebrazio­ni indisturba­ti e allo stesso tempo per mettere a proprio agio i genitori dei piccoli. «Spesso quando nascono dei bambini per le famiglie diventa complicato andare a messa. Mamme e papà magari ci vanno separatame­nte oppure uno esce con il bimbo se piange e l’altro rimane dentro. Ecco in questo modo abbiamo pensato di andare incontro a questa esigenza. Anche se c’è qualche mamma che vuole allattare in questo modo lo può fare in tranquilli­tà». Ovviamente non tutti la pensano allo stesso modo. Anche in questo caso c’è chi sottolinea che «i bambini non disturbano mai e questi servizi dovrebbero essere superflui, semmai dovrebbero essere le celebrazio­ni più a misura di bambino». Dalla parrocchia spiegano, fuor di polemica, che «si tratta di una possibilit­à, non di un obbligo». Se qualcuno volesse rimanere in chiesa con un bimbo può dunque farlo. «L’ultima volta c’è stato un battesimo e i genitori erano molto preoccupat­i per il comportame­nto dei più piccoli – continua il religioso – ho spiegato che non si dovevano preoccupar­e e che avevamo questa stanza attrezzata, proprio per la loro tranquilli­tà».

Insomma, negli anni in cui le vocazioni sono in calo e anche la fede sembra minacciata, i parroci sono costretti a stare al passo con i tempi, offrendo nuovi servizi. A provvedere al controllo dei bimbi, comunque, devono sempre essere mamme o papà.

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L’iniziativa del parroco La chiesa di Santa Maria della Vittoria

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