Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Asolo distanzia i vigneti dalle case «Tuteliamo la salute della gente» Nuove coltivazioni, scure a Miane
TREVISO Da un lato, la bellezza del territorio che viene valorizzato dalla sapiente mano dell’uomo che coi vigneti tesse colline e pianure. Dall’altro, le esigenze dei cittadini, che vedono nei trattamenti sanitari finalizzati a tutelare la vite un pericolo per la propria salute. In mezzo, i sindaci chiamati a mediare tra interessi economici privati e paure collettive. Mentre i consorzi delle bollicine lavorano per realizzare regolamenti sempre più stringenti per i viticoltori, spuntano due nuovi casi di amministrazioni comunali che intendono mettere nero su bianco nel proprio piano degli interventi le regole per la convivenza urbanistica nell’era del boom del Prosecco.
L’ultima novità è la strada intrapresa da Asolo. Il Comune della Regina Cornaro fino ad oggi è stato interessato solo lateralmente dal fenomeno Prosecco. La Docg del presidente Armando Serena è infatti composta da pochi produttori che immettono nel mercato «solo» dieci milioni di bottiglie. Considerata la vastità del territorio, i relativi vigneti non sono così impattanti come invece capita a Valdobbiadene o Conegliano. «Lo stesso, ricevo segnalazioni di persone preoccupate o
che chiedono informazioni», spiega il sindaco Mauro Migliorini, che sta iniziando un percorso per inserire nel regolamento edilizio alcune direttive che a breve saranno prima viste dalla commissione urbanistica comunale e quindi portate in adozione dal Consiglio. «L’intento è normare la coltivazione della vite sulle nostre colline», spiega. «Vogliamo imporre l’aumento delle distanze dalle abitazioni, dalle piste ciclabili, dai marciapiedi e da tutti i luoghi sensibili. Non solo: ipotizzeremo l’obbligo di piantare siepi, di progettare vie per animali e di piantumare alberi da frutto. Ancora, saranno programmate la richiesta di autorizzazione edilizia e, per le zone sottoposte a vincolo, l’obbligo del parere della commissione paesaggistica».
Sulle colline storiche dello spumante trevigiano l’altra amministrazione che sta operando in tal senso è quella di Miane, dove il sindaco Angela Colmellere vuole portare in consiglio una variante del pianto degli interventi. Anche in questo caso, la priorità è evitare la proliferazione di viti a ridosso delle case, magari in quelle zone che un tempo erano residenziali ma che adesso rendono di più se coltivate. «Vieteremo coltivazioni di nuovi terreni a ridosso dei centri abitati», fa sapere il primo cittadino. «Il piano degli interventi non potrà intervenire su terreni già coltivati a vite. La novità vale solo per i futuri nuovi impianti. Ci sembra una soluzione per andare incontro ai cittadini».