Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Maltrattamenti in famiglia, la moglie del sindaco accusa «Per lui ero solo una serva»
BELLUNO «Ha sempre avuto un atteggiamento da padrone fin dal matrimonio. Per lui ero la serva». Parla la moglie di un sindaco dell’Agordino (ha 50 anni ma non sarà nominato, per tutelare la figlia minore) La donna ha raccontato nei dettagli ciò che avrebbe subito da ottobre del 2015 al febbraio 2017. Tradimenti, lesioni e minacce. Ora sono in fase di separazione. Il primo cittadino è a processo, imputato di maltrattamenti in famiglia.
La denuncia è scattata il 2 febbraio del 2017 quando la donna finisce al Pronto soccorso per una distorsione cervicale dicendo che il marito le aveva messo le mani al collo. La prognosi è di 10 giorni. «Non volevo danneggiarlo politicamente perché è in una posizione importante. Il nome mi è scappato» ha raccontato. Nel frattempo, però, oltre a denunciarlo si è costituita anche parte civile.
Per la parte offesa l’aggressione sarebbe avvenuta subito dopo aver «beccato» il marito a letto con un’altra donna. Il sindaco imputato gestisce un hotel: lì si sarebbe intrattenuto anche con una cameriera slovacca e una dipendente croata. «Mi diceva che poteva fare quello che voleva – ha continuato – se mi opponevo minacciava di prendere degli avvocati e buttarmi per strada. Avevo chiamato anche un investigatore privato. Un’altra volta, dopo esser tornata alle 20.30, mi aveva chiesto dove fossi andata e mi aveva tirato uno schiaffo». Per l’accusa i tradimenti e le minacce erano reciproci. Lo proverebbe una pagina del diario della donna in cui avrebbe scritto di esser uscita fino a tardi più sere e di aver «usato» un ragazzo per farlo ingelosire.