Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Pugni all’avversario del figlio Papà cacciato due anni dal rugby

- Angela Tisbe Ciociola

MOGLIANO Uno sport per gentiluomi­ni in cui alla violenza sul campo corrispond­e il fair play sugli spalti e nel terzo tempo: è così che, in genere, si pensa al rugby. La vulgata, però, non risponde sempre a realtà, come dimostra il daspo, il divieto di accesso alle manifestaz­ioni sportive, firmato dal questore di Padova nei confronti di un quarantune­nne di Mogliano, t i fo s o nonché padre di un giocatore dell’Under 16. E ora, grazie al provvedime­nto, il primo nel mondo del rugby, per i prossimi due anni dovrà seguire la sua passione a distanza.

Il t ut to per i l comportame n t o te n u to d u r a n te lo scontro tra la squadra del figlio e il Petrarca Rugby di Padova il 19 novembre. Un placcaggio pi ut to s to e nergico, l ’a r bit ro che interrompe la partita a pochi minuti dalla fine e la discussion­e che si sposta a bordo campo, coinvolgen­do anche i tifosi. È a que- sto punto che interviene il quarantune­nne: afferra un giocatore del Petrarca e gli sferra un pugno sul volto. Un gesto improvviso che ha suscitato la reazione del ragazzino: divincolat­osi, nel parapiglia è finito contro una recinzione, ferendosi a una mano e finendo in ospedale. E se la società era stata punita con la sconfitta a tavolino e la penalizzaz­ione di altri 4 punti, finendo fuori dalla finale nazionale, della vicenda si era interessat­a anche la Digos. «È un gesto grave – commenta Marzio Innocenti, presidente del Comitato regionale Veneto Rugby -, ma il tifoso non è un violento, ha solo avuto un momento di buio. Purtroppo si nota negli ultimi tempi un aumento del nervosismo attorno ai campionati giovanili, con genitori molto agit at i . Dobbiamo ricordarci dei nostri valori».

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