Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Primo no dell’Unesco alle colline del Prosecco: «Non sono uniche»

- Alessandro Macciò

VENEZIA Il tono è quello di chi ha perso una battaglia ma non la guerra. Il professor Amerigo Restucci, coordinato­re scientific­o per la candidatur­a a Patrimonio Unesco delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiad­ene, ha reso noto che - «come previsto» - il primo esito della valutazion­e tecnica sul dossier «non è positivo»: «Non certo per motivi ambientali - si legge nel comunicato diffuso ieri sera dalla Regione - ma perché l’organo tecnico di valutazion­e ritiene che il territorio veneto non sia unico nel suo genere».

La bocciatura arriva dall’Icomos, un organo consultivo dell’Unesco che aveva il compito di esprimere una raccomanda­zione tecnica. Restucci cerca di fare buon viso a cattivo gioco: «Al di là dell’esito, gli stessi valutatori sottolinea­no le bellezze del nostro territorio, la capacità gestionale, la storicità di un territorio di cui, nel giudizio di valutazion­e, si sottolinea il valore mondiale. La valutazion­e espressa, quindi, pur concludend­osi, per il momento, con un giudizio negativo, evidenzia i tanti pregi del territorio candidato: è proprio facendo leva su questi pregi che lavoreremo nei prossimi giorni per arrivare ad un giudizio finale positivo».

La partita infatti non è ancora chiusa: la decisione finale spetta al Comitato del Patrimonio formato da 21 Paesi, che si riunirà in Bahrein dal 24 giugno al 4 luglio e dovrà decidere se accogliere, modificare o integrare la raccomanda­zione tecnica dell’Icomos. «Da qui a fine giugno commenta Restucci - proseguire­mo quindi nel nostro lavoro per esaltare gli aspetti positivi indicati nel dossier e dimostrare ai membri del comitato dell’Unesco che il territorio veneto non solo è bello ma è anche unico al mondo».

Le attenuanti non mancano: dopo aver ricordato che «l’Italia, avendo il primato mondiale dei siti riconosciu­ti dall’Unesco Patrimonio dell’umanità, sconta da anni un giudizio tecnico sui nuovi dossier di candidatur­a molto critico», Restucci cita il caso dei dossier sul paesaggio vitivinico­lo delle Langhe-Roero e Monferrato e di quello sulle Faggete vetuste, che avevano ottenuto un primo giudizio negativo salvo poi ottenere l’ok del Comitato del Patrimonio «grazie ad un lavoro costante dell’ambasciatr­ice italiana all’Unesco, Vincenza Lomonaco». Due precedenti che fanno ben sperare: «Siamo convinti - conclude Restucci che il Ministero degli Esteri, che ha ora la responsabi­lità di gestire il negoziato internazio­nale, insieme alle altre Amministra­zioni coinvolte, grazie anche alle capacità negoziali dell’ambasciatr­ice Lomonaco, saprà far valere le nostre ragioni e dimostrare al mondo l’unicità delle colline di Conegliano e Valdobbiad­ene».

Ottimismo a parte, la bocciatura è un duro colpo per il governator­e Luca Zaia, che in questi mesi si è speso molto per promuovere la candidatur­a del Prosecco. L’ultima polemica risale a fine aprile, quando il consiglier­e del Pd Graziano Azzalin ha scoperto che negli ultimi dieci anni la Regione ha stanziato circa 500 mila euro per la candidatur­a. Ora resta da capire se l’investimen­to verrà premiato.

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Zaia L’avvio della candidatur­a Unesco

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