Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La Caritas: gli ex profughi, un fiume di nuovi poveri
Il centro d’ascolto della Caritas di Treviso è un punto di riferimento sempre più importante, con quasi mille contatti nel corso del 2017. Negli anni della crisi gli utenti sono aumentati e sono profondamente cambiati, con molte persone di nazionalità italiana e senza dimora, anche famiglie. Ma ancora una volta la fotografia della società odierna passa attraverso gli sportelli della Diocesi: i nuovi poveri, oggi, sono gli ex profughi, i rifugiati usciti dal sistema di accoglienza e senza cuscinetti sociali. Gli ascolti sono stati 939, tra i quali 366 persone nuove, 311 famiglie e oltre trecento in una situazione di marginalità estrema. Il 16% è rappresentato da cittadini italiani ma la maggior parte delle nazionalità sono pachistana, marocchina, afghana e nigeriana, seguite da Mali e Gambia: Paesi riferibili proprio all’ondata dei richiedenti asilo giunta nella Marca trevigiana negli ultimi anni; il 41% degli utenti ha fra i 18 e i 29 anni, gli over 60 sono il 6%; sei ascolti su dieci riguardano persone sotto i quarant’anni, dimostrando una maggiore vulnerabilità dei giovani. I servizi di alloggio Caritas sono in crescita: della mensa hanno usufruito 525 persone (erano 247 nel 2016), per la grandissima parte uomini; della lavanderia 171 persone (103 l’anno precedente). La Caritas, nel complesso, ha erogato aiuti per 330.346 euro, dei quali 62 mila per prestiti e microcredito, 172 mila di sostegno al reddito e 95 mila di progetti. (s.ma.)