Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«La trevigianità? Una dimensione dalle tante facce»
Folla alla presentazione di «Passeggiando per Treviso». Stoccate di Goldin, la difesa di Gajo
TREVISO Una carrellata di volti, luoghi e atmosfere. Il racconto romantico di una città e dei suoi protagonisti, ben distante dalla narrazione cinematografica fatta da Pietro Germi e dal suo «Signore & Signori». Perché Treviso è cambiata, migliorata e sempre più apprezzata: c’è tutto questo in «Passeggiando per Treviso», il progetto editoriale del direttore delle news di Tva Vicenza, Domenico Basso, ed edito da Arcari. «Un’iniziativa nata per gioco, camminando e riscoprendo un rapporto vero con Treviso – dice Basso – perché è quando ti allontani dalla tua città e poi ci torni che magari riesci a coglierne degli aspetti più intimi e affascinanti». Così da una semplice pagina Facebook, che oggi conta oltre 3 mila frequentatori, ecco arrivare questa guida che sarà pubblicata a fine dicembre e che mostrerà Treviso e le sue eccellenze, anche grazie al contributo di protagonisti come il curatore d’arte Marco Goldin, Deborah Compagnoni, lo scrittore Fulvio Hervas e il magistrato Carlo Nordio, che ieri sera hanno raccontato la loro Treviso e la loro idea della trevigianità: «I trevigiani hanno una caratteristica particolare – ha detto Goldin –, ben rappresentata dalle splendide mura della città. L’idea del “mi non vao a combatar”, una filosofia che ci vede chiusi e ci porta a non essere raccontati proprio in maniera positiva».
Eppure ci sono testate come il Financial Times che su Treviso scommettono: «Ho letto con stupore l’invito ai turisti di lasciare Venezia e visitare Treviso – dice Gianni Gajo, fondatore di Alcedo –, vuol dire che tanto male non siamo però». Ma la trevigianità è un marchio indelebile, che si tramanda di padre in figlio: «Anche le città hanno il proprio codice genetico – sottolinea Carlo Nordio – io sono innamorato di Treviso, ma sono anche conscio che non bastano un paio di generazioni per cambiarne il codice genetico. Abbiamo rappresentanti illustri nell’imprenditoria e non solo, ora spetta a noi saperci raccontare bene».
Marco Goldin
«C’è quella filosofia del “mi no vao a combatar” che ci vede chiusi e non ci fa raccontare bene»
Carlo Nordio «Abbiamo tante eccellenze, spetta a noi saperci presentare come siamo davvero»