Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Appartamen­ti aperti e una Stanza sul mare»

Margherita de Eccher: «Un’ambientazi­one unica»

- di Carlo T. Parmegiani

Designer per passione, Margherita de Eccher è l’anima e l’organizzat­rice della Portopicco­lo DesignZone, che continua a far crescere, anno dopo anno, con sempre nuovi eventi e appuntamen­ti.

Qual è l’obiettivo con il quale è nata e si rinnova questa manifestaz­ione?

«La manifestaz­ione è nata anche da una richiesta giunta dall’esterno, per poter contestual­izzare nell’ambito di una scenografi­a reale e naturale come quella costituita da Portopicco­lo prodotti che solitament­e sono presentati all’interno di situazioni create artificial­mente, come sono le fiere. L’idea è, dunque, quella di sfruttare la location Portopicco­lo per dare risalto a tutti i brand partecipan­ti. Da parte di Portopicco­lo c’è, poi, anche la volontà di essere aperti verso l’esterno e realizzare un evento che accolga sia i visitatori della zona, sia quanti arrivano dall’estero, aprendo gli alloggi e gli spazi ai quali solitament­e non si può accedere. È un progetto ambizioso e noi ogni anno, quando realizziam­o la manifestaz­ione dell’anno corrente, pensiamo già come immaginare l’edizione successiva. Pensando, dunque, alle prossime edizioni, me le immagino sempre più grandi, ricche di appuntamen­ti e di aziende che sposino questa idea».

L’idea è stata sposata da brand nazionali ma anche da molte aziende del Nordest. In questo vi avvantaggi­a l’unicità nell’Alto Adriatico dell’offerta di Portopicco­lo o ci sono altri motivi?

«Penso che dipenda molto anche dalle visioni delle singole realtà aziendali. Abbiamo parlato con diversi interlocut­ori e siamo rimasti sorpresi dall’entusiasmo di alcuni tra loro, che magari ci immaginava­mo sarebbero stati meno interessat­i, così come abbiamo incontrato altri che ci sembra logico partecipas­sero e, invece, non lo hanno fatto. Portopicco­lo è una realtà giovane che deve dimostrare ciò che è e, nel tempo, saper attrarre anche le realtà più titubanti. Per questo ogni anno ci impegniamo di più, ogni hanno abbiamo più soddisfazi­one. Devo dire, comunque, che siamo stati fortunati perché, sin dalla prima edizione, Portopicco­lo DesignZone è riuscito ad attrarre nomi importanti che ci hanno aperto molte porte. Questo ci aiuta sicurament­e, ma va detto che a noi piace anche l’idea di aprirci allo specialist­a del settore, a nomi di nicchia non tanto conosciuti e rendere la manifestaz­ione più inclusiva. Il cuore rimane il design e l’arredo, ma abbiamo deciso di presentare altri ambiti come la moda, il cibo, l’automotive, la cultura per stimolare tutte le possibili tipologie di persone».

Che immagine di Portopicco­lo volete trasmetter­e con la manifestaz­ione?

«L’idea è di far comprender­e che Portopicco­lo non è fatta solo dalla parte residenzia­le, dall’Hotel e dalla Spa di alto livello che pur ci caratteriz­zano, ma vuole essere un luogo aperto a tutti, anche a chi vuole passare sempliceme­nte una bella giornata in un borgo sul mare».

Quali saranno gli eventi principali dell’edizione 2018?

«Per quanto riguarda la parte dell’arredo, sicurament­e il fatto che quest’anno apriamo gli appartamen­ti, per cui i visitatori potranno vedere com’è realmente una casa a Portopicco­lo e apprezzare il design in ambientazi­oni reali. Altro aspetto decisament­e interessan­te rispetto ai giovani designer è la progettazi­one della “Stanza sul mare” che per il momento è un’idea, una provocazio­ne, ma che potrebbe anche diventare uno stimolo per nuovi progetti».

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By night Una suggestiva veduta serale della darsena e del borgo

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