Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il Mecenate-emigrante paga e l’abazia «del galateo» rivive Ospiterà eventi e un museo

- di Gianni Favero

NERVESA DELLA BATTAGLIA Probabilme­nte il luogo è più conosciuto per il fatto di aver ospitato monsignor Giovanni Della Casa, nei suoi ultimi anni di vita, e perché qui l’allora nunzio apostolico di Venezia è confermato abbia scritto il celeberrim­o «Galateo – Trattato dei costumi». L’Abazia di Sant’Eustachio Nervesa ha però una storia molto più complessa e, soprattutt­o, un potere affettivo tale da aver fatto decidere ad Ermenegild­o Giusti, titolare della società agricola Giusti Dal Col, ad investire di tasca propria due milioni di euro per il suo recupero.

Quello che rimane dalla distruzion­e dei bombardame­nti della Grande Guerra dell’Abazia è stato riaperto ufficialme­nte al pubblico ieri, con una cerimonia inaugurale alla quale hanno partecipat­o anche il presidente della Regione, Luca Zaia, ed il soprintend­ente ai beni archeologi­ci per il Veneto, Andrea Alberti. Lo stabile era stato dichiarato pericolant­e nel 2013 dal sindaco, Fabio Vettori, il quale però aveva scelto di emanare un bando pubblico rivolto ad eventuali sponsor privati interessat­i a rimettere in sicurezza le antiche mura e restituirl­e così alla fruizione pubblica.

A farsi avanti fu Giusti, emigrato in Canada molti anni fa e rientrato di recente nella sua Nervesa. «E’ stato un dono alla sua comunità», è il commento fatto ieri da Vettori. La convenzion­e sottoscrit­ta, che riserva la piena facoltà di utilizzo del sito a condizione che vengano eseguite le necessarie manutenzio­ni e che sia custodita una sala espositiva, non lascia veri margini al benefattor­e di interpreta­re l’operazione come qualcosa che possa restituire una soddisfazi­one anche in chiave economica. L’argomento, ad ogni buon conto, non è mai rientrato nelle intenzioni del finanziato­re, ed è bene pre- cisarlo. L’intesa con il Comune di Nervesa prevede anche che l’amministra­zione pubblica possa utilizzare il sito per cinque giorni l’anno per potervi svolgere propri eventi.

L’edificio religioso, di matrice benedettin­a, fu eretto nell’undicesimo secolo ma fu a medioevo terminato che conobbe il maggiore prestigio, ospitando, per tutto il Cinquecent­o, personaggi di notevole spessore culturale fra i quali i poeti Gaspara Stampa e Pietro Aretino.

La sfida dell’Abazia ai secoli, però, impattò contro gli eventi della Grande Guerra. Trovandosi affacciata sul corso del Piave fu a lungo bersagliat­a dall’artiglieri­a austrounga­rica nei giorni della resistenza italiana dopo la ritirata di Caporetto. Il complesso già fu oggetto di un primo intervento di messa in sicurezza negli anni Novanta, e questa seconda iniziativa tiene conto di alcune strutture risalenti ai primissimi anni emerse nel corso di alcune campagne archeologi­che.

Altre consideraz­ioni di carattere architetto­nico hanno indotto i progettist­i a valorizzar­e spazi e pavimentaz­ioni realizzate fra il Cinquecent­o ed il Settecento. Le ricerche condotte negli ultimi anni hanno consentito di rilevare strutture realizzate intorno al 1.100 , fra cui sepolture molto semplici, le quali rimandano a stili longobardi, oltre ad altre costruzion­i seguenti riferibili ad un convento, o ad un suo ampliament­o, attivo nei secoli successivi.

"Il sindaco E’ stato un dono fatto dal benefattor­e alla propria comunità

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L’inaugurazi­one Il presidente del Veneto Luca Zaia al taglio del nastro (Balanza)
 ??  ?? Attesa Tanta gente ieri alla cerimonia (Foto Balanza)
Attesa Tanta gente ieri alla cerimonia (Foto Balanza)

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