Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Videosorveglianza inefficace» Comune, duello sulla sicurezza
L’opposizione: manca personale. Il sindaco: ora visione delle immagini h24
BELLUNO «Va bene installare più telecamere a Belluno, ma chi le controllerà?». Il quesito di alcuni consiglieri comunali di minoranza — Raffaele Addamiano (Obiettivo Belluno), Francesco Pingitore (Patto Belluno Dolomiti), Franco Roccon (Civiltà bellunese) — nasce dopo le recenti dichiarazioni dell’inquilino di Palazzo Rosso, Jacopo Massaro, secondo il quale le telecamere di videosorveglianza passeranno da 71 a 80.
«È il solito intervento spot — commenta Addamiano — A inizio febbraio scorso avevamo fatto un sopralluogo nella sede dei vigili urbani riscontrando alcuni problemi: mancanza di personale e materiale nuovo ancora imballato. Il 9 marzo avevamo inviato delle proposte al sindaco. Dopo due mesi nessuna risposta. Non era meglio analizzare le proposte e affrontare la questione con noi? Il sindaco afferma spesso di voler coinvolgere tutti i consiglieri e poi fa l’opposto. È svilente e umiliante».
A calmare le acque interviene proprio Massaro. «Forse non hanno capito come funziona il sistema — spiega — Le telecamere vengono visionate in diretta h24 dal personale della Centrale operativa del 113, del 112 e, grazie alle nuove modifiche che introduciamo, anche dalla Polstrada. Tre centrali operative che guardano in diretta tutti gli schermi del capoluogo. Non mi sembra poco. È una falsa polemica. Il personale c’è e le telecamere in più servono. Le rapine di due anni fa e buona parte dei furti in appartamento sono stati risolti proprio grazie a queste apparecchiature.
Se i delinquenti vengono presi è evidente che funzionano».
Non ricevendo risposta i consiglieri di minoranza si erano rivolti a Walter Cibien, presidente della Prima commissione consiliare, che convocherà una seduta martedì prossimo, ma su altri temi. «Bene se hanno richiesto la convocazione della commissione — continua Massaro — Quando ci sarà riceveranno le informazioni che vogliono. A me hanno inviato una lettera dicendosi disponibili a dare consigli. Se ne avremo bisogno glieli chiederemo. Altrimenti potevano presentare un’interrogazione in Consiglio o prendere appuntamento».
Un’altra questione riguarda le nuove norme anti-terrorismo e la proposta di posizionamento di piloncini a scomparsa nelle zone che ospitano eventi. Secondo la minoranza si tratterebbe di altri interventi-spot privi di fondamento.
«Anche in questo caso non siamo stati interpellati — continua Addamiano – Ne ha accennato alla stampa, ma noi non ne abbiamo conoscenza. Di fatto non si sta facendo nulla. In caso contrario sarebbe comunque in ritardo con le normative. Bergamo e altre città hanno posizionato i blocchi già a Natale. Sono curioso di vedere i progetti sui cui sta lavorando e che secondo me non esistono. Si predica bene e si razzola male».
Replica Massaro: «Se loro ritengono che non si debbano più svolgere manifestazioni perché siamo in ritardo con le normative si accomodino. Per me non possiamo negarlo alle associazioni. Dobbiamo invece lavorare per garantire la sicurezza, seppure con misuretampone, come abbiamo fatto finora con enormi sforzi».
Ostacoli contro i terroristi Per le minoranze una misuraspot Massaro: servono, li useremo