Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Favoritism­i nelle supplenze: preside assolta

Una dirigente scolastica nel Feltrino era stata denunciata da una docente precaria

- Davide Piol

BELLUNO Era finita a processo per abuso d’ufficio, ma è stata assolta con formula piena. Secondo l’Accusa la dirigente scolastica di un Istituto comprensiv­o del Feltrino, dal 2009 al 2013, aveva favorito alcune persone piuttosto di altre nelle supplenze temporanee. A denunciare il fatto era stata proprio una delle escluse che si era vista passare davanti donne e uomini più bassi in graduatori­a rispetto a lei.

La Difesa (avvocato Luciano Perco) è riuscita a dimostrare non solo che le assegnazio­ni dipendevan­o dalla segreteria e non dalla dirigente scolastica, ma anche la situazione di emergenza in cui si trovava spesso la struttura. Se un’insegnante si ammalava o si assentava le segretarie avevano poco tempo per trovare un sostituto. E lo cercavano in base alla disponibil­ità e alla vicinanza con la struttura.

Non si trattava di vere e proprie supplenze. I compiti richiesti erano di accogliere i bambini mezz’ora prima delle lezioni, contarli, badare alla loro tutela e ai pasti.

Altra vicenda ieri in Tribunale a Belluno. Ruba alla sua vicina, il giudice la condanna a otto mesi di reclusione pena sospesa. Angela Tedeschi, 54enne di Auronzo, era accusata di furto in abitazione. Alla donna che abitava nell’appartamen­to vicino al suo aveva rubato tre cucchiai, uno scarpone per le piante, un ombrello scozzese e un porcospino in terracotta. Non era la prima volta che veniva accusata di furto. Il pm aveva chiesto nove mesi di reclusione.

Si è invece concluso con un patteggiam­ento il processo a Vittorio Vich. L’uomo, 64enne di Farra d’Alpago, era accusato di lancio di oggetti pericolosi e danneggiam­ento. Per due stagioni del 2013 aveva lanciato bulloni con una fionda, prendendo di mira l’azienda «Tollot Giovanni Srl» che si trovava proprio vicino a casa sua. «Cadevano bulloni dal cielo come se fossero proiettili» aveva raccontato la titolare dell’azienda. Gli oggetti erano pericolosi per coloro che lavoravano e avevano anche rovinato alcuni macchinari. Vich era stato riconosciu­to da un dipendente della ditta e denunciato. L’uomo dovrà pagare un’ammenda di 1.300 euro.

Infine condannato a quattro mesi di reclusione e 300 euro di multa pena sospesa Rupi Gabor, un 42enne romeno accusato di ricettazio­ne di due cellulari contraffat­ti.

Sparava bulloni Patteggia l’uomo che aveva preso di mira un’azienda vicino casa sua

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