Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Lettura dei contatori «Appalto sospetto del Bim-Gsp»
BELLUNO «Così non riusciamo a sopravvivere». La denuncia dai dipendenti della «Ego Meters» incaricati di leggere i contatori dell’acqua in tutta la provincia per Bim-Gsp. «I contratti di lavoro sono illegali e ci rivolgeremo all’ispettorato del lavoro — commenta Mauro De Carli, segretario provinciale Cgil — Dovrebbe essere un part-time di 20 ore a settimana: possono scegliere loro quando lavorare tra le 8 del mattino e le 19. In realtà è un lavoro a cottimo». I lavoratori devono fare un minimo di 120 letture di contatori al giorno, una ogni 80 secondi. Se non raggiungono l’obiettivo una penale: l’azienda toglie ore di lavoro che in busta paga diventano assenze.
«In una provincia così estesa impossibile arrivare al tetto minimo — continua De Carli
— Se riuscissero a leggerne
120 avrebbero 800 euro netti al mese comprese le spese. Arrivano a 500 euro lavorando otto ore al giorno come per un contratto full-time e non vengono pagati straordinari».
Nel 2017 Bim Gsp (che non vuole replicare alla Cgil) ha indetto una gara d’appalto per 5 stralci per un totale di quasi 5 milioni di euro. Ha vinto «Ego Meters», società torinese che riceverà 300.000 euro l’anno fino al 2020 per retribuire i dipendenti. «Se pagassero le ore corrette, comprese quelle in più, il costo dell’appalto sarebbe di 90.000 euro — spiega De Carli — Ricevono 300.000 euro, c’è uno scarto notevole. Molti lavoratori rifiutano di andare nelle zone troppo lontane». Il rischio è che alcuni Comuni rimangano scoperti. «Bim ha rassicurato per il rispetto delle clausole sociali avendo mantenuto i lavoratori in servizio. Ma molti sono andati a Treviso perché pagati meglio» conclude De Carli.
La replica Il gestore del servizio idrico non commenta le accuse