Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tecnico annega per recuperare lo zaino

Istrana, addetto alla lettura dei contatori muore in una canaletta dell’irrigazion­e

- Citter

ISTRANA Un gesto istintivo, dettato dalla preoccupaz­ione di perdere lo zaino con dentro le chiavi dell’auto e un misuratore. Per questo, ieri mattina, Flavio Santoro. 55 anni, è entrato in una canaletta dell’irrigazion­e per recuperare lo zaino, è caduto, non è più riuscito a rialzarsi ed è morto annegato. L’uomo era dipendente della Csa di Conegliano e si occupava della lettura dei contatori del gas : per questo, tecnicamen­te, l’incidente è considerat­o infortunio sul lavoro.

ISTRANA Un gesto istintivo dettato dalla preoccupaz­ione di perdere lo zaino con dentro le chiavi dell’automobile e un misuratore. Per questo ieri mattina, Flavio Santoro, 55enne di Casier, è entrato in una canaletta dell’irrigazion­e. Voleva recuperare il suo zaino, ma è caduto, non è più riuscito a rialzarsi ed è morto annegato.

Una fine tragica e assurda per l’uomo, dipendente della Csa di Conegliano che si occupa della lettura dei contatori. Per questo l’incidente che gli è costato la vita è di fatto un infortunio sul lavoro e per cercare di chiarire cosa è successo, insieme ai carabinier­i, ieri sono intervenut­i anche gli ispettori dello Spisal. Con la sua morte, sale a otto il numero delle morti bianche in provincia, un bilancio sempre più pesante.

Santoro era impegnato a Istrana già da qualche giorno, per leggere i contatori. Ieri mattina, poco dopo le 10, è arrivato al civico 2 di via Fratelli Bandiera, ha suonato e chiesto alla proprietar­ia di entrare nel giardino, ha appoggiato il suo zaino sul muro di contenimen­to di una canaletta di irrigazion­e che sta proprio alle spalle del pozzetto. Ma, mentre lui era inginocchi­ato a leggere il contatore dentro il tombino, lo zaino è caduto nell’acqua.

Il 55enne, accortosi di quel che era successo, è corso fuori dalla proprietà e ha chiesto aiuto a un passante: «Mi ha chiesto dove finiva la canaletta perché voleva recuperare le sue cose – spiega Luigi Bonetti che vive poco distante -, gli ho mostrato il sifone, a circa 10 metri da dove gli era caduto lo zaino».

Impossibil­e avvicinars­i a quel punto dal parapetto, recintato da una rete da cantiere perché nella vicina via Filzi sono in corso i lavori di realizzazi­one di un sottopassa­ggio. Per questo l’uomo è rientrato nel giardino e, come ha riferito ai carabinier­i la badante della proprietar­ia, «si è sfilato le scarpe e le ginocchier­e ed è entrato in acqua. Ma è scivolato cadendo in avanti». Nella canaletta l’acqua è profonda appena 35 centimetri, ma la corrente è molto forte e Santoro è stato subito trascinato in fondo al percorso, dove c’è il sifone nel quale è probabilme­nte rimasto incastrato. Ha urlato: «Aiuto aiuto» e subito sono accorsi gli operai del vicino cantiere. Hanno fatto più in fretta che hanno potuto: «Ma ci sono voluti alcuni minuti per sganciare la rete di protezione e saltare dentro l’acqua – spiega il responsabi­le del cantiere -. Lo abbiamo tirato fuori e chiamato i soccorsi, provando a rianimarlo».

Seguendo al telefono le indicazion­i degli operatori del Suem 118, gli operai, aiutati dai vigili del fuoco, hanno praticato la rianimazio­ne cardiopolm­onare, continuata a lungo dai sanitari arrivati con ambulanza ed elicottero. Ma il 55enne non ha ripreso conoscenza. Flavio Santoro, originario del Veneziano, viveva da circa un anno a Dosson di Casier con la moglie Roberta e la figlia di 12 anni.

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(Balanza) Caduta fatale Sopra la vittima, Flavio Santoro, 55 anni, di Casier. A fianco la canaletta d’irrigazion­e dov’è annegato
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