Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Florio e l’ultimo cd La moglie: «Curava con la sua musica»

- B.C.

VICENZA La lezione di musicotera­pia a Noventa Vicentina, dall’amico rimasto disabile a causa incidente domestico, e il tragitto verso casa, verso Vicenza, dove Florio Pozza non è mai arrivato. Questo l’ultimo viaggio dell’artista poliedrico di 61 anni, impegnato anche nella musica australian­a e aborigena: un appuntamen­to fisso, il martedì, quello con l’amico non più autosuffic­iente, nella struttura della fondazione «Stefani», onlus con cui aveva attivato il progetto «Rockabilit­y» per riabilitar­e, tramite la musica, le potenziali­tà di persone disabili.

L’ultimo suo concerto, al teatro di Noventa l’11 maggio. Perché questo era Pozza, musicista a 360 gradi, capace di suonare anche un antico strumento a fiato degli australian­i aborigeni, scultore, appassiona­to di teatro e poesia, autore di libri e impegnato nel sociale: «Una figura importante, sarà impossibil­e sostituirl­o» racconta Andrea Bonato, coordinato­re della fondazione, sul 61enne nato in Australia, dove i genitori vicentini erano emigrati.

«Mio marito era un generoso, un uomo di animo buono, una persona vulcanica, dai mille interessi: la sua vita era per le arti, per gli altri, la scrittura» racconta la moglie Manuela Sigolo, gli occhi scavati dal pianto. Quando, martedì pomeriggio, sul posto di lavoro, si è trovata davanti i poliziotti che le hanno detto dell’incidente ha capito di aver perso il compagno che le stava accanto da 25 anni. «Ora c’è un grande vuoto – racconta, disperata, all’ingresso di casa, cercando il cuscino del marito - le nostre anime erano in sintonia, io ero la sua baby». Nessun rancore verso chi ha provocato l’incidente, solo un pensiero fisso per la donna: «Se solo Florio fosse stato qualche metro più avanti, se solo…».

Ora a parlare di lui sarà la sua musica, i suoi lavori, i suoi scritti. Tragica fatalità, proprio martedì l’amico Massimo Grandesso aveva mandato in produzione il cd per il quale il 61enne aveva lavorato negli ultimi due anni: «Emisferi» il titolo del viaggio musicale del vicentino, che in tanti ora stanno salutando su Facebook, compresi artisti molto conosciuti. «Lo conoscevo da sempre, Florio era molto legato a Noventa Vicentina, aveva esposto le sue sculture in Comune, lavorato anche a teatro – racconta il vicesindac­o Mattia Veronese - siamo tutti sconvolti, per noi le vittime di Noventa sono tre». E gli amici già pensano ad un concerto in suo nome.

Se solo Florio fosse stato qualche metro più avanti sarebbe ancora con me

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