Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Losappio gela i leghisti: «Nessun patto con Conte, al ballottagg­io liberi tutti»

Il candidato del M5s: «A Roma c’è un contratto, qui siamo distanti»

- Silvia Madiotto

TREVISO Siccome Treviso non è Roma e il Comune non è il Parlamento, i grillini alle amministra­tive non hanno intenzione di stringere accordi con il Carroccio, come invece ha fatto il capo politico Luigi Di Maio. I leghisti trevigiani si aspettano, alla luce dell’accordo di governo con il M5s a livello nazionale, di avere un appoggio esterno in caso di ballottagg­io (alle politiche di marzo i pentastell­ati avevano preso 9mila voti e fanno gola). Ma dal candidato sindaco Domenico Losappio arriva un netto freno: «Nessun patto al ballottagg­io, siamo distanti da chi ha amministra­to la città in passato».

Losappio, a livello nazionale il M5s è pronto a governare con la Lega, Di Maio dice che su molti temi c’è condivisio­ne. A Treviso, invece?

«Partiamo da un presuppost­o: la legge elettorale è stata fatta contro il M5s, per impedire che potesse governare. Di fronte a questo, la scelta fatta da Di Maio va nell’interesse del Paese. È un contratto, non un’alleanza, che si basa su punti ed elementi molto precisi, pubblici e conosciuti da tutti. Bene, a livello locale non cambia nulla rispetto al passato. Su molti argomenti ci sono visioni molto diverse».

In queste settimane di campagna elettorale ha spesso criticato le politiche amministra­tive leghiste e l’ex sindaco Giancarlo Gentilini.

«Mi sembra sotto gli occhi di tutti. Il mio augurio è che chiunque vinca guardi al futuro e non al passato, non a chi ha governato per un ventennio lasciando a Treviso i segni di scelte politiche e urbanistic­he discutibil­i come l’Appiani, che ha svuotato il centro storico. O con uscite e dichiarazi­oni, come nel caso di Gentilini, che hanno fatto molto male all’immagine della città. È una figura ormai passata, tornare indietro non è auspicabil­e. L’Appiani è lì e oggi chi ha creato quel problema arriva con le ricette per curarlo. È ancora credibile?».

Ma una vicinanza con la Lega, c’è?

«Ci sono alcuni temi cittadini sui quali tutti e sei i candidati concordano, cambiano le strategie che sono simili o opposte. Vedo molta distanza, con la Lega, soprattutt­o sui temi della grande viabilità e dell’ambiente. Noi siamo contrari al Terraglio Est e al Quarto lotto della tangenzial­e, crediamo in una Treviso differente.

Continuo a chiedermi come possa, la Lega, sbandierar­e la parola ambiente quando le soluzioni sono sempre nell’ottica della cementific­azione, di creare strade sempre e comunque».

Vi sentite più vicini al centrodest­ra di Mario Conte o al centrosini­stra di Giovanni Manildo?

«Noi parliamo di temi, non di nomi. Ci interessan­o le proposte e gli argomenti. Qualcosa dei loro programmi mi piace, altro no. Ma non parlerei di vicinanza».

Una domanda che gira parecchio: cosa farete all’eventuale ballottagg­io fra Conte e Manildo?

«Intanto spero di andarci io, al ballottagg­io. Ma se così non fosse non ci sarà alcun accordo. Gli elettori che scelgono il M5s saranno liberi di decidere».

A Vicenza non ci sarà il simbolo del M5s, qualcuno sussurra sia un patto di non belligeran­za con la Lega. Ha sentito qualche attivista?

«So solo quello che ho letto sulla stampa, ci sono tante cose da fare in queste settimane. Mi pare però che nemmeno loro, a Vicenza, abbiano ben capito cos’è successo».

Verrà qualche big a sostenere la vostra campagna elettorale?

«Qualcuno è già venuto, i parlamenta­ri D’Incà, Spessotto e Morra».

E Di Maio?

«Credo che in questi giorni sia già abbastanza impegnato».

 ??  ?? Terzo incomodo Domenico Losappio, candidato sindaco del M5s. Losappio, 37anni, sposato, è insegnante di lettere al Liceo artistico e docente a contratto a Ca’ Foscari
Terzo incomodo Domenico Losappio, candidato sindaco del M5s. Losappio, 37anni, sposato, è insegnante di lettere al Liceo artistico e docente a contratto a Ca’ Foscari

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