Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’ingegnere pensionato stalker di mezzo condominio
Rumori all’alba, insulti e litigi violenti: un 78enne a processo dopo la denuncia dei vicini
SPRESIANO Porte e finestre sbattute all’alba, ma anche insulti, liti violente e botte da finire al pronto soccorso. Tutto tra le mura di un condominio che, per almeno 6 anni, sarebbe stato in balia di uno dei residenti, R.M., ingegnere 78enne difeso dall’avvocato Simone Marian, per questo finito a processo con l’accusa di stalking. Vittime i suoi vicini di casa, tre quelli che si sono costituiti parte civile assistiti dall’avvocato Daniele Panico.
Una storia di convivenza difficile, nella stessa palazzina di via Madonnetta, a Spresiano. Dove tutti erano andati d’amore e d’accordo fino al 2000 quando, nel palazzo, si era trasferito il 78enne, un ingegnere spesso impegnato all’estero per lavoro. E che, appena arrivato, si era subito fatto conoscere per le sue abitudini rumorose, che sarebbero consistite nello sbattere porte e finestre alle 6 del mattino. Il fatto che si assentasse spesso per lavoro, all’inizio, aveva indotto i vicini di casa a sopportare pazientemente. Ma dal 2010, l’ingegnere è andato in pensione rimanendo in pianta stabile a casa e così le molestie sarebbero diventate insostenibili. Tanto che i condomini si sarebbero convinti dell’opportunità di chiedere aiuto all’amministratore di condominio affinché intervenisse per farlo smettere. Ed era stata la fine, perché dopo quelle rimostranze il 78enne si sarebbe fatto ancora più molesto, diventando anche violento. «Mi ha sempre attribuito la responsabilità di quella lettera – ha raccontato ieri al giudice uno dei condomini di 67 anni -, e per questo mi ha aggredito due volte. La prima in garage, a calci e pugni mi ha fratturato il setto nasale facendomi finire in ospedale. La seconda mi ha picchiato davanti a mia moglie».
Anche la donna e un altro vicino, secondo il capo d’accusa, sarebbero stati vittime dei suoi insulti. Un clima terribile che ha costretto il pensionato a cambiare le sue abitudini di vita: «So che lui ogni giorno, dalle 6.30 per circa un’ora, esce di casa per andare a correre e allora esco in quell’orario per non incontrarlo ed evitare i suoi insulti e le sue aggressioni».
Per queste ragioni il 78enne è stato denunciato ed è poi finito a processo con le accuse di stalking, violenza privata e lesioni.