Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Prelibatezze
«La tecnologia può elevare il lavoro e creare tempo libero. Ma la sua avanzata si accompagna al consumo diffuso di ansiolitici». Questo passaggio del direttore scientifico del Festival dell’Economia di Trento, Tito Boeri, ci serve su un piatto d’argento l’opportunità di abbassare i ritmi, prendere tempo e, perché no, dedicarci anche al «cibo lento», alla convivialità, al cercare di ritrovare una dimensione umana e non robotica e costantemente connessa come quella in cui siamo risucchiati tutti i giorni. Nel corso degli anni, abbiamo cercato di accelerare anche i momenti dei pasti e abbiamo visto carte di ristoranti che addirittura indicano il tempo di consumo di una proposta pranzo: antipasto primo e dolce in 58 minuti. Nemmeno al ristorante possiamo più riuscire a prenderci un momento tutto per noi?
L’invito, quindi, durante questa nuova edizione del Festival dell’Economia, è quello di concedervi dei momenti per godervi la città, i suoi scorci e anche i suoi sapori. A partire da «Trentodoc al Castello», in programma il primo e il 2 giugno dalle 18 alle 22 nell’esclusiva cornice del Castello del Buonconsiglio di Trento: aperitivo, degustazioni e musica con le bollicine di montagna delle quarantanove case spumantistiche Trentodoc sono gli ingredienti di questo evento a cui prendere parte prima di sedervi a tavola, magari scegliendo qualche locale «slow». Gli indirizzi non mancano.
Il ristorante «Al Tino» di Trento, in via SS. Trinità (telefono: 0461/984109) da quasi mezzo secolo è uno dei locali più rappresentativi della città: il posto giusto dove gustare piatti tipici saporitissimi, come i golosi Canederlotti al Puzzone di Moena e gli gnocchi di polenta con porri, speck e formaggio. A pochi passi dal Duomo c’è il ristorante «Ai Tre Garofani» (349/6358908), al 33 di via Mazzini, altro punto di riferimento della cucina slow cittadina che propone ricette trentine rivisitate con intelligenza, in due sale accoglienti in cui convivono semplicità e un certo tocco di eleganza. Il risotto — allo spumante, ai frutti di bosco o al Teroldego, vino rosso tipico del Trentino — è uno dei cavalli di battaglia dell’Antica Trattoria Due Mori (0461/984251), in via San Marco, nelle immediate vicinanze del Castello del Buonconsiglio. Con le sue origini risalenti alla seconda metà del Quattrocento, è uno dei più antichi della città. Amatissimo dai wine lover è invece «Il Libertino» (0461/260085), locale rustico e informale situato nell’antica piazzetta di Piedicastello, che In alto, a sinistra, lo sguazet, una ricetta tipica trentina ormai limitata a pochi menu. Si tratta di uno spezzatino di interiora, ormai epico è quello dell’Osteria storica Morelli. Sopra bottiglie di Trentodoc in bella vista propone piatti tradizionali soprattutto a basse di carne, con un’ampia cantina e una bella offerta di vini al bicchiere.
A pochi chilometri da Trento, ci sono altri tre locali che meritano una visita. Il primo è il «Boivin» a Levico Terme (0461/701670), dove lo chefpatron mixa con originalità tradizione trentina e inserti moderni in un menu in cui spicca il trio di canederlotti di pane al burro e salvia, puntine di maiale con polenta e cavolo rosso in agrodolce, strudel di mele. Da provare abbinando magari due passi lungo la bucolica passeggiata che costeggia tutto il lago. A Pergine Valsugana, invece, l’Osteria Storica Morelli (0461/509504) rappresenta un pezzo di memoria storica del territorio. Radicati nella valle fin dal Cinquecento, i Morelli propongono ricette ormai quasi introvabili come lo sguazet, tipico spezzatino di interiora e patate, la guancetta di maiale brasata ai funghi misti e polenta di mais Spin, la carne salada di Canezza con fasoi en bronzon, speck e salumi prodotti in casa, il particolarissimo paté di fegato di coniglio con i crostini caldi e poi la tartare di carne salada di agnello con porcini e radicchio dell’ors, il risotto di Grumolo delle Abbadesse al pino mugo con formaggio di malga del Lagorai. Infine, «Le Ciaspole» a Tret di Fondo, in Val di Non, sulla strada che porta al Passo delle Palade (0463/880117): un locale in stile alpino dove gustare una cucina gourmet che si dipana tra pane di patate dorato con il lardo, lasagnette di farina di mais di Seio e cervetto, maialino da latte oltre che qualche piatto di cucina marinara. L’atmosfera romantica e la natura circostante vi faranno perdere la cognizione del tempo.