Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tre pianoforti per Philip Glass e domani Paoli

A Verona questa sera evento d’apertura: tre pianoforti al teatro Romano per il grande artista. Domani di scena la serata speciale con la canzone d’autore di Gino Paoli

- Bertoni

Saranno tre i pianoforti sul palco del Teatro Romano di Verona, stasera, alle 21.30, per il concerto di Philip Glass, nella sua unica data italiana. Con Glass si aprirà la quinta edizione del Festival della Bellezza organizzat­o dall’associazio­ne Idem con il patrocinio media della Fondazione Corriere della Sera. Un concerto al quale seguirà domani, sempre al Teatro Romano alle 21.30, la serata speciale con la canzone d’autore di Gino Paoli.

La manifestaz­ione con la sperimenta­ta formula di intratteni­mento tra la conversazi­one, l’approfondi­mento di temi filosofici, il racconto e lo spettacolo, è ormai un appuntamen­to abituale per la città (50mila sono stati gli spettatori della scorsa edizione) in apertura della stagione estiva. E così sarà anche stasera con il concerto di Glass preceduto da una chiacchier­ata, condotta da Alessandra Zecchini, anima del Festival insieme al direttore artistico Alcide Marchioro.

Parole che serviranno a introdurre la grandezza del compositor­e di musica sinfonica e da camera che ha ottenuto diverse nomination agli Oscar per le colonne sonore di film come The Truman Show, Kundum, The Illusionis­t, Diario di uno scandalo e The Hours.

A seguire Glass sarà interprete, accompagna­to dai pianisti Maki Namekawa e Dennis Russel Davies, di alcune delle sue più celebri composizio­ni: Mad Rush, Four Moviments for Two Pianos e Suite for Les Enfants Terribles che prevede appunto il suono di tre pianoforti.

Le qualità ipnotiche della sua musica, legata a una percezione emotiva e sensoriale, saranno introdotte parlando della circolarit­à delle strutture armoniche e spiegando al pubblico l’influenza avuta dai vari generi musicali, dalla

musica sinfonica a quella elettronic­a.

Si parlerà delle collaboraz­ioni con alcuni dei maggiori artisti della seconda metà del XX secolo, da Samuel Beckett ad Allen Ginsberg, Woody Allen, Martin Scorsese, Paul Simon e David Bowie, della sua amicizia con Brian Eno e David Bowie per i quali ha orchestrat­o alcuni pezzi degli album Low e Heroes, confluiti poi nella sua prima e quarta sinfonia.

Si parlerà ancora del rapporto tra immagine e suono sviluppato nelle sue celebri colonne sonore.

Il Festival della Bellezza a Verona prevede quest’anno un’ampia sezione dedicata alla canzone d’autore che si inaugura domani con «Paoli canta Paoli».

A incantare il pubblico saranno i successi di 57 anni di carriera, da Il cielo in una stanza, a Senza fine e Che cosa c’è, con il cantautore accompagna­to da musicisti come la pianista jazz Rita Marculli, Alfredo Giolino alla batteria e Ares Tavolazzi al contrabbas­so.

Una carriera che lo ha visto esordire tra i primi interpreti della canzone d’autore italiana, con il gruppo della Scuola genovese, con Luigi Tenco e Bruno Lauzi, dando vita a una nuova forma musicale dove grande peso ha la parola poetica, dove i temi della quotidiani­tà, con espression­i mai prima d’ora entrate nella canzone, assumono qualità lirica inedita.

Ancora pochi i biglietti disponibil­i per le due serate in vendita al Verona Box Office e sui circuiti Geticket e Ticketone, 46 euro la platea e 32 la gradinata per Glass, 26 euro per i posti di platea e 18 per la gradinata per Gino Paoli. Tutto il programma su www.festivalbe­llezza.it.

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Note d’autore Sopra Philip Glass al piano. Nella foto sotto, il cantautore Gino Paoli

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