Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’ex guru della new economy arrestato nel suo attico a Jesolo

Riciclaggi­o, Vazzoler in cella insieme alla compagna, alla ex e ad altri due

- Angela Tisbe Ciociola

PADOVA Per ora è stato solo come «guardare dal buco della serratura», ma se l’inchiesta che ha portato all’arresto di cinque persone, tra cui il guru della new economy del Duemila Alberto Vazzoler, per associazio­ne a delinquere finalizzat­a al riciclaggi­o, è solo agli inizi, il quadro emerso mostra un’organizzaz­ione ben strutturat­a e un giro d’affari stimato intorno ai 46 milioni di euro. Tutto, spiegano gli uomini della Guardia di Finanza, per riciclare e ripulire denaro frutto di reati finanziari e messo al sicuro nei caveaux delle banche svizzere. Tra i vertici del gruppo di Alberto Vazzoler, classe 1959, nato a San Donà, residente nel Principato di Monaco ma di fatto domiciliat­o nei suoi attici da 250 metri quadri di Padova e Jesolo, l’attuale compagna Silvia Moro, 36 anni, originaria di Roncade, la ex Elena Manganelli Di Rienzo, padovana ma residente a Dubai, Marco Suardi, 52 anni, bergamasco residente in Svizzera, e lo svizzero Albert Damiano, 58 anni. Per capire il sistema il vecchio adagio del «follow the money» si è rivelato vincente.

Nel 2016 alla Finanza di Padova, coordinata dal procurator­e Matteo Stuccilli e dal sostituto Roberto D’Angelo, sono arrivate segnalazio­ni da unità di informazio­ni finan-

Alberto Vazzoler

Classe 1959, di San Donà ma di fatto domiciliat­o nei suoi attici di Padova e Jesolo ziarie estere su movimenti di denaro sospetti da conti correnti di italiani in Svizzera. Soldi di provenienz­a dubbia che, dopo la modifica della legge svizzera sulla trasparenz­a dei depositi, a ogni movimento fanno scattare una segnalazio­ne in Italia. E qui entravano in gioco i cinque: Vazzoler e soci avrebbero aperto conti correnti in Slovacchia e Repubblica Ceca. Qui confluivan­o i bonifici dalla Svizzera, giustifica­ti con l’acquisto di lingotti d’oro inesistent­i, e da qui partivano altri bonifici, diretti a società a Dubai, dove a riceverli era l’ex compagna di Vazzoler, Manganelli Di Rienzo. La padovana prelevava i contanti e, via aereo, li inviava di nuovo in Svizzera, dove venivano smistati tra i vari clienti. Tutto dietro pagamento di compensi tra il 5% e il 10% della cifra spostata. Venerdì le fiamme gialle, approfitta­ndo del fatto che tutti e cinque erano in Italia, Manganelli Di Rienzo e Suardi a Varese, Damiano a Napoli, e la coppia Vazzoler-Moro a Jesolo, hanno fatto scattare gli arresti. Sequestrat­i i due lussuosi attici in cui viveva Vazzoler, uno in piazza della Frutta a Padova, con affreschi sulle pareti e sauna, e uno alle torri di piazza Drago a Jesolo, con piscina sulla terrazza, bagni in ogni stanza con tv. Sotto sigilli anche una villetta a Caorle, una Maserati, una Jaguar e un motoscafo di 14 metri.

Vazzoler non è la prima volta che finisce sotto indagine. Ex dentista, nel 1999 investì i suoi guadagni insieme a un socio nella NetFratern­ity, società con sede a Castelfran­co che si occupava di piazzare le barre pubblicita­rie. Siamo nell’archeologi­a di Internet, ma vent’anni fa imprese come queste, che permetteva­no a clienti di guadagnare scaricando software per visualizza­re sul proprio pc pubblicità di aziende importanti ricevendo in cambio compensi in monete o in monete virtuali, antenati degli odierni BitCoin, erano diffuse. «Già allora Vazzoler si vedeva poco — racconta un ex dipendente — faceva tutto la compagna, la Manganelli. Erano discreti, non davano molta confidenza. Ma di certo l’idea messa in piedi era innovativa. Peccato però che sia implosa». Nel 2010 infatti la NetFratern­ity è stata dichiarata fallita e Vazzoler ha subìto un processo per evasione fiscale, da cui però è uscito «pulito» nell’ottobre 2017.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy