Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’Open Dream dell’ex Pagnossin: nasce il polo di cibo e cicloturismo
Nella fabbrica dismessa, un Fico trevigiano e lo snodo della mobilità verde
TREVISO Una versione trevigiana del «Fico» di Bologna e un vero e proprio hub del cicloturismo. Da cui raggiungere, a pedali, il resto della Marca, Venezia e, in prospettiva, persino Torino. Il futuro dell’ex Pagnossin, rilevata tre anni fa dall’imprenditore Damaso Zanardo, si chiama Open Dream e ridarà vita a una zona produttiva per anni in disuso. Il processo di recupero dell’area si fonda su due pilastri fondamentali che sono stati presentati al pubblico ieri. Il primo riguarda il «food market», una fiera del cibo con prodotti di qualità a filiera certa. L’altro è rendere quest’area un hub del turismo green dedicato al cicloturismo, un punto di snodo per i turisti che visitano il Veneto in bicicletta. Un piano illustrato durante il convegno «Il cicloturismo muove l’economia sostenibile» al quale sono intervenuti, fra gli altri, Gianni Girotto (senatore del M5S) e Federico Caner, assessore regionale al Turismo. Il focus di questo progetto è migliorare la mobilità «lenta» della città e offrire più servizi al cicloturista. Attraverso, per esempio, l’ampliamento della rete ciclabile nella Marca e nel Veneto con lo sviluppo della mobilità lenta sul Piave; la conclusione della rete di percorsi ambientali lungo l’ex tratta ferroviaria Treviso-Ostiglia e la realizzazione di un collegamento fra Venezia a Torino tramite tracciati ciclistici lungo il Po. «L’obiettivo della Regione consiste nel completare la manutenzione di tutti i tratti delle piste ciclabili e di potenziare la cultura dell’ E-Bike, la bicicletta a pedalata assistita che rappresenterà il futuro dell’offerta ciclistica nazionale», ha spiegato Caner.
Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl 2, e Giulia Casagrande, presidente della Rete d’Impresa «Cycling in the Venice Garden», hanno inoltre segnalato le connessioni tra cicloturismo, sanità, servizi e sport. Dopodiché il sindaco Giovanni Manildo ha inaugurato ufficialmente l’Open Food Market.
Dopo la «prima» di ieri anche oggi, all’interno del grande capannone che fu della gloriosa Pagnossin, i visitatori potranno assaggiare e acquistare prodotti alimentari di ogni genere, a partire dalla pasta per arrivare alla birra; oltre alla possibilità di degustare quaranta tipi di vino diversi, classificati dal marchio Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti). Non solo prodotti tipici trevigiani e veneti, dunque, ma anche eccellenze provenienti da varie parti d’Italia. A partire dall’anno prossimo l’Open Food (ispiratosi proprio al «Fico Eataly World») vuole trasformare questo vecchio edificio in un vero e proprio mercato di prodotti alimentari a Km zero, per far conoscere le eccellenze enogastronomiche del territorio e del resto d’Italia ai turisti provenienti dall’aeroporto di Treviso.
L’operazione Zanardo rilancia il complesso: dal 2019 anche un mercato delle eccellenze