Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Manildo firma in piazza il «Patto con i trevigiani» «Sarò papà di tutti voi»

Il sindaco: «Treviso ora è una città. Non temo il vento contrario»

- Stefano Bensa

TREVISO «Sarò il padre di tutti i trevigiani, e da buon padre di famiglia continuerò a curare questa città come casa mia. C’è chi mi chiede cosa succederà malgrado il vento contrario. Io dico: non esiste un cattivo tempo, andiamo avanti con convinzion­e». E ancora, cavalcando un tema caldissimo: «Sarò il sindaco, ma anche il primo assessore alla sicurezza e ai lavori pubblici. ogni trevigiano deve sentirsi al sicuro: nella propria casa e quando cammina per strada». Firmato Giovanni Manildo, il sindaco uscente - e candidato del centrosini­stra - che ieri pomeriggio, in un’afosa e affollata piazza dei Signori, ha siglato quello che definisce «il Patto con i trevigiani». Sul quale si traccia la rotta dei prossimi cinque anni, in caso di riconferma.

Sul palco sono saliti dieci rappresent­anti delle cinque liste che sostengono Manildo, ossia Enrico Nanni e Gabriella Caamano per la lista del sindaco, Giorgio Cazzaro e Shara Tidona per Impegno Civile e Futura, Alessandro Gheno e Silvia Bertoncini per il Pd, Carlotta Bazza e Larry Lorenzo Sordi per Treviso Civica, Cristina Magoga e Ilario del Bel per Treviso è. Obiettivo: convincere i trevigiani dell’efficacia del «percorso di rinnovamen­to iniziato nel 2013». «Oggi - ha detto Manildo - sigliamo un Patto con i cittadini di Treviso che guiderà la nostra azione amministra­tiva per i prossimi cinque anni». Ma cosa prevede questo patto? «Che al centro sono le esigenze, i bisogni, le richieste reali dei cittadini. E i cittadini meritano di avere un sindaco che metta al centro Treviso ed i trevigiani. Un sindaco che porti la casacca di Treviso. Io gioco per Treviso

 Priorità alle esigenze dei cittadini: sicurezza, sociale, ambiente e parcheggi

ed i trevigiani. Vogliamo continuare a rendere Treviso una città unica, forte ed orgogliosa». Non è sfuggita anche una stoccata all’accordo fra Lega e M5S per formare il nuovo governo del Paese: «La mia campagna elettorale non sono promesse da libro dei sogni o contratti senza nessun contatto con la realtà. Preferisco le strette di mano e lo sguardo occhi negli occhi dei cittadini. Noi amiamo Treviso e i trevigiani, non le poltrone».

Manildo ha inoltre insistito sul valore del programma messo a punto: «Non è un copia-incolla - ha affermato, rievocando la giornata di «Officine Treviso» all’ex Pagnossin ma un programma scritto insieme a voi partendo da una pagina bianca. Nessuno è venuto da fuori a insegnarci come scriverla». E rivendican­do i meriti del «nuovo volto assunto da Treviso», il primo cittadino ha elencato alcune delle priorità della futura amministra­zione: anzitutto l’immancabil­e sicurezza (tema ricorrente fra i sei candidati), ma «ancora più attenzione al sociale, nuovi parcheggi, ambiente e nel primo anno di mandato oltre una ventina di interventi già programmat­i nei quartieri. È una stretta di mano con ognuno di voi». Infine, la chiusura ad effetto: «Oggi Treviso è una città. Turismo, eventi, cultura, innovazion­e, infrastrut­ture e servizi sono diventate parole normali. Non tabù». Fra due settimane, il verdetto delle urne.

Eventi, cultura, innovazion­e e turismo sono realtà, e non più un tabù

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Selfie e palloncini Giovanni Manildo con il pubblico e i sostenitor­i della sua campagna elettorale

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