Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Omaggio a Dalla, Ron a Verona con gli amici
Sabato al Teatro Romano data speciale del tour di Ron nell’ambito del Festival della Bellezza. Tra gli ospiti Vanoni, Bersani, Mannoia, Alice e Biondi «Non sarà una commemorazione ma una serata all’insegna dell’allegria»
«Sarà una serata all’insegna dell’allegria e della leggerezza, come era Lucio, non certo una commorazione». Ron, sabato al teatro Romano, porterà una data speciale del tour legato all’album che ha dedicato a Lucio Dalla, chiamato semplicemente «Lucio!». Il concerto del Festival della Bellezza si trasformerà in una serata di festa e ricordo, oggetto di una ripresa televisiva trasmessa da Mediaset. Sul palco assieme a Ron ci saranno, tra gli altri, Samuele Bersani, Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia, Gaetano Curreri, Alice, Mario Biondi e Giovanni Caccamo (ore 21, info festivalbellezza.it).
Come è nata l’idea di questa serata speciale per Dalla?
«Sarà un concertone. Ci saranno molti colleghi che verranno a dare una loro testimonianza e canteranno le sue canzoni».
Come ha scelto gli ospiti?
«Mi è piaciuto cercare tra le persone che hanno avuto a che fare con Lucio. Ci saranno duetti, ma gli ospiti canteranno anche in autonomia delle canzoni. Ci sarà molta libertà sul palco».
Se fosse costretto a scegliere solo una canzone dell’album «Lucio!» quale sarebbe?
«Tu non mi basti mai, canzone canzone canzone che avrei voluto scrivere io. I brani dell’album sono stati selezionati d’istinto, quelli che più mi sono rimasti dentro».
Quale è il complimento più bello che ha ricevuto?
«Mi hanno detto che quando mi sentono cantare, a volte, sembra di sentire Lucio. Non vuol dire che la mia voce sia identica o che lo imiti, ma che l’ascoltatore ritrova in mezzo alle parole e alla musica qualcosa di magico e sottile che può arrivare a una sonori-
tà simile alla sua». Qual è il primo ricordo che le viene in mente di Dalla?
«Il primo giorno in cui l’ho conosciuto. Nel 1970, avevo 16 anni. Lucio venne alla Rca per farmi sentire Occhi di ragazza. Ebbi la sensazione di avere davanti un matto simpaticissimo e irresistibile. Vinse subito la mia profonda timidezza da ragazzo che veniva dalle campagne lombarde».
Il «Festival della Bellezza» è il palco ideale per questo progetto?
«Sicuramente sì. Non è un “volemose bene” ma un live con cui vogliamo raccontare Lucio in musica, parole, filmati e sensazioni. Lucio era davvero un artista “bellissimo”».
Dove risiede la grandezza di Dalla?
«Lucio era unico perché la sua arte non si limitava alla musica ma abbracciava pittura, cinema, poesia, musical e teatro. Appena lo sentivi parlare si capiva che dentro aveva un mondo interessantissimo, ben oltre a quello di un semplice cantante».
Che cosa le manca più di Dalla?
«Mi manca il non poter più raggiungerlo. Per la distanza non ci s’incontrava tanto, ma eravamo uno il riferimento dell’altro quando dovevamo decidere sulla nostra musica. Lucio mi chiamava ad orari impensabili della notte per farmi sentire una canzone, e la stessa cosa capitava con le mie note».