Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
E Variati scrive a Renzi: meglio che non parli
VICENZA Le idee chiare sulla campagna elettorale che verrà («Sarà fra sovranisti e un blocco democratico tutto da reinventare») e un avviso altrettanto preciso al suo partito, il Pd. E in particolare al suo ex-segretario Matteo Renzi: «Non dovrebbe parlare in questa fase».
I richiami a una nuova tornata elettorale per ridisegnare la composizione del Parlamento giungono anche alle orecchie del sindaco di Vicenza, Achille Variati. Lui, iscritto al Pd, è uno degli uomini forti dei dem in Veneto e fu tra i primi a sostenere le tesi della rottamazione che accompagnarono l’ascesa di Renzi a presidente del Consiglio nel 2014. Passano gli anni, il vento cambia e pure Variati aggiorna la sua linea, portando avanti una posizione che piano piano si fa sempre più critica nei confronti dell’ex-segretario del Pd. Ora, l’ultima stoccata, che guarda all’orizzonte di una campagna elettorale nazionale e in vista di un voto estivo che si fa sempre più concreto: «In questa fase sarebbe meglio che Renzi non parlasse - dice Variati - o almeno lo facesse il meno possibile». E per essere certo che il suo consiglio giunga a destinazione, altre parole nette: «Lo scriverò a Renzi» chiosa il primo cittadino vicentino.
In realtà, il ragionamento del sindaco di Vicenza, pronunciato a margine dell’ultima seduta del consiglio comunale, è più ampio: «Se si voterà per il Parlamento in estate - dichiara Variati - ci sarà una campagna elettorale senza veli, del tutto diversa dalla precedente. Si affronteranno da un lato le tesi del sovranismo-populismo, dall’altro quelle che non potranno essere le semplice rievocazioni del vecchio centrodestra o del vecchio centrosinistra. Serve un cambio di passo che
ancora non si vede». E non è escluso che in campagna elettorale ci finisca pure lo stesso Variati, visto che il suo secondo - e ultimo - mandato da sindaco scade il 10 giugno. «Ma nessuno mi ha chiesto niente» chiosa lui. Nel frattempo, il suo giudizio sull’attuale crisi di Governo è chiaro: «Conosco da tanti anni Sergio Mattarella - precisa Variati - Se lui è arrivato a bloccare un Governo che aveva la maggioranza nelle due Camere, significa che ha in mano elementi di preoccupazione gravissimi sulla tenuta economica e finanziaria del Paese». Ancora: «A me - è la tesi del sindaco del capoluogo berico - sembra che queste forze vogliano fare quelli che fecero i Governi della prima repubblica, ovvero stampare la moneta. Hanno steso un programma che costa molti soldi e per questo amerebbero stampare moneta, ma siccome non lo possono fare perché è prerogativa della Bce allora hanno individuato un nemico da abbattere che è l’Europa».