Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Ideal Standard», gli esuberi aumentano Si tratta per salvare un centinaio di posti

- Marco de’ Francesco

TRICHIANA Un centinaio i lavoratori in forse allo stabilimen­to «Ideal Standard», l’ex «Ceramica Dolomite» di Trichiana che ne occupa 600. L’azienda, una multinazio­nale belga di sanitari e rubinetter­ie di proprietà di due fondi d’investimen­to, uno americano e l’altro australian­o, ha ribadito che i conti non tornano: c’è uno squilibrio tra investimen­ti e ritorno del capitale speso. Si tratta di ridurre i volumi produttivi, entro settembre 2019 e di adeguare il personale alle nuove esigenze. Il primo annuncio aziendale qualche mese fa, parlando di 30-40 esuberi. Ora il conto è più salato. Questa, secondo i sindacati, la posizione dell’azienda. Ma le parti sono in trattativa continua da un mese in qua. Martedì prossimo, 5 giugno, nuove assemblee dei lavoratori. Due giorni dopo, l’atteso incontro al Mise (ministero dello Sviluppo economico) tra sindacati e azienda. «È una partita che si gioca sui volumi — spiega Nicola Brancher (Femca Cisl) — Se si decide per un taglio troppo ampio, anche il numero dei lavoratori in esubero sarà importante. Noi siamo per una riduzione meno rilevante di quella chiesta dall’azienda. E puntiamo sul ricambio generazion­ale». Per cchi è destinato ad andarsene, l’azienda sta predispone­ndo uno «scivolo». «Non ancora definito nulla — continua Brancher — La situazione è complessa e c’è grande tensione, ma contiamo di spuntare un accordo più favorevole rispetto alle intenzioni aziendali». Al Mise l’azienda dovrebbe presentare un piano industrial­e di medio periodo, richiesto con forza dai sindacati.

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Nel mirino La dirigenza vuol tagliare un addetto su sei

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