Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Vasco non stop, 80 mila allo stadio per il Komandante

Domani e giovedì sbarca in Veneto il «Blasco non stop live» Nemola, storico musicista del «Komandante», anticipa il concerto: «Lui sa cambiare: a 67 anni resta il numero uno»

- Verni

«Sarà un concerto molto potente e divertente». Lo conferma Frank Nemola, nella band di Vasco Rossi da vent’anni per fiati, tastiere e programmaz­ioni. Nemola sarà con «il Blasco» anche domani e giovedì allo stadio Euganeo di Padova per le due date venete del Vasco Non Stop Live 2018 per cui arriverann­o in città più di 80mila fan (ore 21, info www.zedlive.com).

Il rock in Italia è Vasco Rossi?

«Certo. Non ce n’è per nessun altro. Nonostante i 67 anni ha un’energia incredibil­e. E la voglia di osare, rischiare e fare cose diverse, che non tutti hanno. Anzi, Vasco va contro la tendenza generale dell’omologazio­ne, Vasco dovrebbe essere prescrivib­ile».

È davvero il tour «metal» di Vasco?

«Non è particolar­mente metal. È solo più compatto. Le sonorità sono quelle di sempre, ma la cura di Vince Pastano ha portato ad una compattezz­a del suono. Sicurament­e ci sono un paio di arrangiame­nti più tosti ma non sono metal: rimane il mondo di Vasco che ha voglia di andare avanti, rinfrescar­si e aggiornars­i sempre».

Come è l’interplay nella nuova band?

«Ci troviamo benissimo. Sono fan di Beatrice Antolini dal 2008, è davvero una grande polistrume­ntista. C’è stata poi la sfiga del Gallo, una bella mazzata per tutti, ma in compenso c’è stata la sorpresa di Andrea Torresani, davvero bravissimo. Capiamoci il Gallo è insostitui­bile, ma nell’ambito della compattezz­a del suono Andrea è perfetto, davvero molto solido».

Si diceva che il Gallo potesse tornare per Padova. Ci sarà?

«Bisogna vedere come sta... Lui sostiene di stare benissimo, ma bisogna sentire che cosa dicono i medici. Se non è a posto è giusto che non rientri, il tour è sempre faticoso e complesso».

Vent’anni sul palco con Vasco. Che rapporto tra di voi?

«Dividiamo il palco e per questo gli entusiasmi sono gli stessi, di sicuro c’è molta empatia musicale. Vasco è un animale da palcosceni­co. Essendo molto emozionale sente tantissimo quello che ognuno mette nella musica».

Come giudica la richiesta del cambio di scaletta da parte di alcuni fan?

«È un’insensata ingerenza. È l’artista che fa delle scelte. Se non vanno bene basta restare a casa». Il suo momento preferito del live?

«Con Vasco, anche quando si suona sul palco, si provano delle emozioni forti. Su “Vivere” mi commuovo sempre. Quest’anno poi non posso fare a meno di piangere su “Canzone” perché da qualche giorno è venuto a mancare mio papà. Vasco riesce a raccontare le emozioni di tutti, anche le mie. Per questo è un grande».

Lei ha sempre rifiutato di fare ospitate nelle tribute band, come mai?

«Non mi piace, non lo trovo né interessan­te né divertente. Preferisco andare a suonare con un ragazzo che fa canzoni proprie: quando vedo creatività dico sempre di sì, ma nelle tribute band proprio non la trovo». Diventerà un never eneding tour come ha detto Vasco?

«Me lo auguro davvero! Vedendo quanto ci stiamo divertendo sul palco penso davvero sia possibile, c’è freschezza e tanto divertimen­to».

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 ??  ?? A sinistra Vasco Rossi e Frank Nemola, suo storico musicista. Domani e giovedì i live a Padova
A sinistra Vasco Rossi e Frank Nemola, suo storico musicista. Domani e giovedì i live a Padova
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