Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
COSÌ SI CREA VALORE PER LA TERRA
Progettare il futuro dell’imprenditoriali tà rispondendo fisiologicamente ai cambiamenti dell’ambiente è paragonabile alla cooperazione tra le piante «senza organi né centri di comando», come sostiene Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale. È proprio ciò che sta accadendo in Veneto, con epicentro a Padova. Qui si concima la terra per la nascita di imprese nel campo dell’agroalimentare sostenibile e delle risorse naturali. In prima fila, l’Università di Padova e Etifor, la creatura imprenditoriale da essa partorita che offre consulenza a enti e aziende per aiutarli a valorizzare i servizi e i prodotti della natura, insieme alle comunità d’innovazione tecnologica Startup Cube e Unismart.
Provenienti da Seattle, vi ruotano attorno i capitali di semina (quell’energia finanziaria che alimenta le fasi iniziali della vita aziendale alla quale i nuovi agenti imprenditoriali dell’agro-alimentare potranno attingere per il lancio delle loro iniziative), le collaborazioni con università straniere e i 250 candidati imprenditori provenienti da 49 paesi. Blockchain (un registro tecnologico che crea fiducia così da facilitare la cooperazione e le transazioni tra diversi operatori), economia circolare e della condivisione per progetti ambientali, insetti commestibili, agricoltura tecnologica per infrastrutture verdi sono alcune tra le tante opportunità coltivate in quel campo.
Secondo il Rapporto McKinsey sulla «Rivoluzione delle risorse», dal miglior utilizzo delle ricchezze naturali, dalla sicurezza alimentare e dalla riduzione dell’impronta ecologica con positive ricadute sulla biodiversità trarrebbe benefici anche la produttività in agricoltura che ha mostrato, nel mondo, tassi di crescita in calo.
A tecnologie invariate, i miglioramenti di produttività delle risorse sarebbero sufficienti a soddisfare appena il trenta per cento della domanda al 2030. Sotto l’azione esercitata dalle tecnologie emergenti e dalle innovazioni sociali oltre che aziendali, l’iniziativa padovana dà un contributo alla risoluzione del duplice problema della nutrizione di tre miliardi di consumatori che nel 2030 comporranno il ceto medio e dell’accesso di un miliardo circa di persone al cibo.
Per affrontare queste sfide imboccando il percorso della crescita economica sostenibile, l’università patavina e il suo spin-off Etifor si apprestano a plasmare la nuova generazione imprenditoriale di giovani laureati e dottorati in scienze e tecnologie dell’ambiente e della natura, propensi a fondare imprese auspicabilmente con loro colleghi di scienze umane per un ritorno all’incontro dorato tra umanesimo e natura.